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Etica e cooperativa

Vita associativa e governance

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UNITI AFFRONTIAMO LE DIVERSITÀ

Un articolo di Irune Lekaroz presidente e Arola Farré direttrice di Microfides

Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, sembra che stiamo tutti aspettando che la pandemia da Covi-19 si risolva in fretta e che una volta trovato il vaccino potremo riprendere la nostra vita esattamente come prima. Questa crisi però, può essere un punto di svolta pieno di difficoltà, ma anche di opportunità per costruire una “nuova normalità” più solidale e sostenibile di prima.

La situazione nei paesi in cui operiamo con Microfides è estremamente problematica. Le misure di confinamento adottate per arginare la diffusione del virus hanno paralizzato l’attività economica dei mercati locali e dei piccoli venditori ambulanti. Nell’Africa occidentale la chiusura delle frontiere ha intaccato fortemente il commercio, aumentando le difficoltà di accesso al cibo in una regione già afflitta da violenza, instabilità governativa ed effetti negativi dei cambiamenti climatici.

Senegal e Benin hanno introdotto severe restrizioni: confini chiusi, coprifuoco, distanziamento sociale e restrizioni negli spostamenti. Queste misure sono state efficaci per il contenimento del virus, ma hanno inciso in modo devastante sull’economia e il sistema agricolo locale.

In America Latina si prevede, nel 2020, un ribasso a livello internazione dei prezzi delle materie di prima necessità provocando un effetto negativo sulle esportazioni. L’Ecuador sarà uno dei paesi più colpiti a causa del crollo del prezzo del petrolio; così come l’Honduras che basa sull’export circa il 20% del suo Prodotto Interno Lordo (PIL).

La chiusura delle frontiera e dei mercati locali ha impedito ai contadini di approvvigionarsi delle sementi necessarie alla prossima semina e allo stesso tempo non hanno potuto smaltire i prodotti del raccolto di questa stagione, lasciandoli in gravi difficoltà economiche.
La pandemia ha quindi un ulteriore effetto negativo che incide direttamente sulla produzione, sulla commercializzazione e sul consumo dei beni alimentari soprattutto in termini di sicurezza alimentare e benessere sociale.

Questa doppia crisi ha dimostrato l’importanza della cooperazione tra Paesi ed organismi internazionali. Lo scambio di esperienze e la cooperazione permettono la condivisione di buone pratiche e limitano scelte sbagliate. Nel nostro caso lo abbiamo sperimentato con due dei più grandi finanziatori che lavorano nel settore della microfinanza e dell’inclusione finanziaria. Sono stati studiati e distribuiti strumenti per affrontare la crisi: guide dedicate all’elaborazione di piani di emergenza per affrontare meglio le sfide finanziarie, sociali e istituzionali.

Stiamo organizzando innumerevoli incontri online per raggiungere accordi tra finanziatori che ci consentano di aiutare e accompagnare le organizzazioni di microfinanza locali in modo coordinato e congiunto.

In questa doppia crisi sanitaria ed economica, tocca a noi di Microfides accompagnare e camminare al fianco dei nostri omologhi del Sud. Al momento sono costretti a rifinanziare, ristrutturare, sopportare più insolvenze, attuare proroghe automatiche dei prestiti del settore agricolo per garantire il finanziamento delle attività produttive. Oltre alle misure finanziarie, stanno distribuendo gel e mascherine tra i loro partner, stanno conducendo campagne radiofoniche educative, alcuni istituti locali hanno sviluppato il mobile banking per facilitare l’accesso ai loro clienti, altre stanno promuovendo reti di acquisto e vendita di prossimità.

E Microfides non può distogliere lo sguardo. Dobbiamo essergli vicini e stringere la cinghia. Abbiamo adottato alcune misure eccezionali per supportare i nostri partner locali: scontare gli interessi, concedere liquidità, estendere i termini dei finanziamenti. Abbiamo attivato un crowdfunding per poter inviare loro denaro e grazie alla partecipazione di più di 150 persone ed entità abbiamo raccolto oltre 43.000 euro.

Anche i nostri partner nel sud del Mondo sono preoccupati per la situazione in Europa e ci scrivono continuamente per avere aggiornamenti sulle vittime. In Africa e in America latina sono più abituati ad affrontare le epidemie: malaria, colera, ebola, dengue e ora Covid-19. Le sopportano con maggiore resilienza di noi e ci accompagnano in lontananza.

Sono commossi dalla nostra solidarietà, e noi siamo commossi dalla loro preoccupazione per la nostra salute. Questa reciprocità piena di umanità ha portato il nostro rapporto professionale ad un livello più profondo, più umano, che era sempre lì, sullo sfondo, alla base, ma che ora è emerso in superficie ed è stato chiaramente visibile. La nostra ragione d’essere è “essere umani”, un’umanità globale.

Per saperne di più: https://microfides.com/