Il 12 maggio a Lamezia Terme e in contemporanea a Granada, in Spagna si terrà l’Assemblea dei soci e delle socie di Banca Etica. Due località in cui operano diverse realtà sostenute da Banca Etica molto attive nell’accoglienza e l’integrazione di migranti.
Banca Etica si è più volte schierata dalla parte dei diritti di migranti e rifugiati e in linea con questo interesse ha deciso di riservare – durante l’assemblea- un’attenzione particolare al tema.
Per sottolineare il nostro impegno vi proponiamo alcune delle realtà finanziate da Banca Etica, più significative in questo ambito.
DIRITTI A SUD PER IL SOSTEGNO RECIPROCO E LA COLLABORAZIONE TRA ITALIANI E STRANIERI
Diritti a Sud significa rispetto e tutela dei diritti fondamentali delle persone con il cuore rivolto al Sud del mondo. Il nome dell’associazione culturale che opera dal 2014 a Nardò, in Puglia non è casuale: una giovane realtà che nasce dall’esperienza di lotta al caporalato nel Salento, a difesa dei migranti sfruttati nel lavoro agricolo stagionale.
“Diritti a Sud nasce dal basso come reazione comune di chi vive una condizione di difficoltà sociale o precarietà lavorativa, afferma Rosa Vaglio, presidente di Diritti a Sud. Non vogliamo che si parli di integrazione, ma di convivenza di più persone- migranti, richiedenti asilo ma anche residenti del posto- che collaborano insieme in un progetto unico per il territorio in cui ci troviamo. La nostra comunità ospita storie e sensibilità differenti e nel pieno rispetto dell’altro abbiamo avviato un progetto di sostegno reciproco e di collaborazione tra italiani e stranieri”.
I corsi di “educazione popolare” sono un esempio di come Diritti a Sud favorisca la convivenza e l’incontro tra italiani e stranieri. Si tratta di iniziative a carattere culturale-formativo: come la Scuola gratuita di italiano per stranieri e viceversa i corsi di lingua straniera rivolti agli italiani. Da poco tempo si è anche concluso il progetto Opem per sostenere la sensibilizzazione alla multiculturalità sul territorio.
CON LA SALSA DI POMODORO SFRUTTAZERO LOTTIAMO CONTRO LA PRECARIETÀ E LO SFRUTTAMENTO LAVORATIVO
La lotta allo sfruttamento lavorativo, soprattutto quello agricolo diffuso nel Sud Italia, è parte integrante della missione di Diritti a Sud. Con e grazie al progetto Sfruttazero l’associazione sta provando a contrastare questo fenomeno favorendo l’inserimento lavorativo di migranti e proponendo al contempo un modello di economia etico e alternativo a quello tradizionale.
L’iniziativa è partita in collaborazione con l’associazione Solidaria di Bari nel 2015 e consiste nella produzione di salsa di pomodoro ad opera di migranti, ma anche precari e disoccupati italiani. La fase di avviamento della produzione è stata sostenuta grazie al crowdfunding su Produzioni dal basso.
Diritti a Sud controlla l’intera filiera produttiva e cura tutte le fasi di lavoro: dalla scelta del terreno alla raccolta dei pomodori fino alla distribuzione della salsa fuori dai circuiti della grande distribuzione organizzata. Le passate sono vendute nei GAS, gruppi di acquisto solidali, alle fiere o nelle botteghe equo-solidali oltre che ai privati.
Banca Etica è stata scelta dall’associazione perchè incoraggia un modello di economia etica. “Ci siamo chiesti in quale istituto di credito aprire un conto corrente. Banca Etica ci ha riservato fin dall’inizio un’accoglienza e un trattamento speciale. Siamo una realtà giovane, socia e cliente e Banca Etica ha creduto in noi anche quando non avevamo troppe garanzie”.
Diritti a Sud è oggi un punto di riferimento sul territorio per i lavoratori stranieri e non solo, dal 2015 a oggi l’associazione ha incrementato la produzione e la vendita di salsa di pomodoro. I suoi prodotti provengono da un’agricoltura rispettosa della natura e delle persone: sono realizzati solo da pomodori non trattati e prestando grande attenzione alle condizioni riservate ai lavoratori (orario di lavoro, contratto di lavoro, ecc.).
Photo by Diritti a Sud @dirittiasud
a cura di Alessandra Certomà
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