A cura di Corrado Fontana, giornalista di Valori.it
«Ciascuno di noi è potenzialmente un danneggiatore di cose oppure relazioni. E però non possiamo adagiarci sull’idea che ciò sia ineluttabile, né possiamo congelare la vita delle persone e la storia di una comunità su un evento distruttivo. Abbiamo L’obbligo morale, come operatori del sociale, di pensare che si possa trasformare il trauma in qualcos’altro, che si possano trasformare le macerie per costruire e ricucire. Questo è il fil rouge che mette insieme tutte le nostre esperienze. Ciascuna diversa per contenuto e metodologia ma il cui motivo ispiratore è quello di pensare di poter ricucire i legami». Così Anna Coppola, la presidentessa, ci trasmette l’anima, la forza motrice alla base delle diverse attività che il Centro Ricerche e Interventi sullo Stress Interpersonale (CRISI) svolge a Bari e nelle diverse province della Puglia. Un lavoro importante realizzato con l’appoggio di Banca Etica: «Man mano che ci siamo addentrati nel settore del sociale – prosegue Coppola – è sembrato quasi ovvio affidarci non a una banca “qualsiasi” ma a un istituto che ponga alla base un’attenzione particolare su certi temi».
Con gli attuali dieci soci e un team di collaboratori che porta il numero complessivo di professionisti a una ventina di persone, tra psicologi, educatori, formatori, sociologi, avvocati… CRISI è infatti una cooperativa nata nel 1995 con lo scopo di occuparsi di mediazione e di conflitti, di ricostruzione dei legami che si depauperano nel tempo o si lacerano per un evento traumatico, un atto dannoso o delittuoso. Inizialmente ha iniziato a lavorare nei casi di separazione familiare e poi in ambito penale, attraverso quelli che sono chiamati i progetti di giustizia riparativa, svolti da parte di chi ha commesso un reato nei confronti della vittima, oppure verso una cosiddetta “vittima aspecifica”, verso una comunità.
«Accanto a questi ambiti – spiega Coppola – si sono sviluppati altri filoni connessi. Eventi che ricadono sotto l’etichetta del bullismo, quindi compiuti da ragazzi verso coetanei provocando prevaricazione e emarginazione, e violenza di genere, che abbiamo gestito in maniera continuativa per una decina d’anni col comune di Bari e altri comuni dell’hinterland nei centri antiviolenza, e oggi nel nostro centro antiviolenza. Il tentativo è sempre quello di immaginare come accompagnare la vittima oltre la violenza, prefigurando non solo interventi specialistici di supporto psicologico, legale… ma anche dei momenti di elaborazione attraverso attività a carattere creativo o di produzione artistico-culturale. Inoltre abbiamo pensato di dover affrontare anche un secondo “pezzo della storia” e abbiamo attivato un Centro di ascolto maltrattanti (Cam), destinato agli uomini che commettono violenza, per cercare di capire cosa li muove e come possiamo intervenire auspicabilmente in modo preventivo. L’abbiamo chiamato Dalla parte del lupo, perché se non riusciamo a capire come funziona il cervello del lupo non potremo proteggere l’ovile». «Ed è questo che, in particolare, mi colpisce di loro e ci accomuna – sottolinea Teresa Pertosa, vice responsabile della filiale barese di Banca Etica -: la volontà di capovolgere il punto di vista. Esattamente come fa Banca Etica quando dice che “l’interesse più alto è quello di tutti”, guardando il mondo con occhi diversi».
CRISI, in effetti, nel corso degli anni ha dato prova di saper anticipare i tempi, specialmente precorrendo l’offerta di mediazione nelle regioni del meridione d’Italia. Partecipando a bandi di evidenza pubblica, nazionali e non, e collaborando perlopiù con enti del settore scolastico e giudiziario, la cooperativa attiva progetti ad hoc e servizi come quello generalista per le vittime di reato che, nato nel 2017 in risposta a una call europea, cerca di venire incontro non solo ai diritti da tutelare ma anche ai bisogni di elaborazione del trauma e superamento delle conseguenze. E per non smettere di porsi dubbi e di approfondire problematiche, la cooperativa ha anche ricominciato a pubblicare – gratuita e solo online, dopo una precedente lunga e pionieristica esperienza “di carta” – una rivista interamente dedicata alla mediazione. E anche questo è un modo per essere pronti a variare il punto di vista.
Potrebbe interessarti anche
G.A.G.A. Vicenza: uno sportello di ascolto Queer
21.06.2024
Visioni in movimento: vent’anni di graffiti nel cinema del reale
14.06.2024
Chi passa da Ostello Bello “prende parte” davvero al viaggio
06.06.2024
Dragolago: custodi del lago d’Orta
31.05.2024
Fondazione La Casa: Un Rifugio Sicuro per Famiglie in Difficoltà nella Crisi Abitativa Italiana
24.05.2024
Il Tappeto di Iqbal: tessendo futuri di speranza contro lo sfruttamento infantile
17.05.2024