L’ indagine annuale dell’Osservatorio Isnet ha approfondito la ricaduta dell’emergenza sanitaria in atto sui processi di innovazione avviati dall’impresa sociale, grazie all’interrogazione dei responsabili di un panel di 500 tra imprese sociali, società benefit e startup innovative a vocazione sociale (SIAVS)
L’indagine definisce l’innovazione come la capacità di generare nuovo valore per il “cliente”, identificando 5 macro azioni innovative
• Sviluppo nuovi prodotti/servizi: per conferire nuovo valore
• Miglioramento prodotti/servizi esistenti
• Individuazione nuove categorie di clienti: offerta di un valore esistente a segmenti di clientela diversi
• Individuazione nuove aree geografiche in cui operare: offerta di un valore esistente ad aree mercato giudicate sprovviste
• Miglioramento dei processi e dell’organizzazione interna: miglioramento del valore esistente
Le 5 tipologie di intervento sono state considerate anche per la creazione di indici di capacità innovativa.
Dall’analisi comparata delle serie storiche si evidenzia una diminuzione degli indici di innovazione nell’ultimo anno, a seguito dell’emergenza in atto.
Interpellate sulla modalità di gestione dell’emergenza Covid-19, da febbraio 2020 le diverse imprese indicano segnalano tuttavia di essersi impegnate nel miglioramento dei processi e dell’organizzazione interna (42,8% dei casi), così come nella frequenza di corsi di formazione non obbligatori (26,5%), nello sviluppo di nuovi prodotti e servizi (22%) e nel miglioramento dei prodotti servizi esistenti (20,5%).
Gli indicatori rivelano due fenomeni in atto.
1) La diminuzione degli investimenti in questo ambito dipende in parte dall’urgenza, quindi dalla necessità di affrontare i problemi e le difficoltà quotidiane date dall’emergenza, differendo la pianificazione di medio e lungo termine. L’insufficiente liquidità finanziaria (48,0%) e l’eccesso di burocrazia (49,6%), sono tra i principali limiti/difficoltà nell’affrontare l’effetto Covid-19 da febbraio ad oggi. Questa lettura è confermata dal fatto che nonostante la diminuzione degli indici di innovazione per lo sviluppo a medio e lungo termine, l’impresa sociale da febbraio 2020 ha attivato processi comunitari investendo in modo molto importante nel dare risposte adatte ai nuovi bisogni, sostenendo e creando nuove alleanze e reti sui territori con una molteplicità di soggetti ed organizzazioni. Questo aspetto dedicato all’impatto comunitario dell’emergenza verrà approfondito nel prossimo approfondimento del blog Banca Etica dedicato all’impresa sociale.
2) L’andamento degli indici di innovazione è correlato all’andamento economico, per cui le imprese a minor dinamicità che hanno sospeso l’attività primaria senza adottare alcun intervento – porzione “effetto Covid ma attendisti” pari al 29,5% del Panel – prevede una diminuzione del volume di attività di 15,7 punti percentuali; di contro le imprese sociali che non hanno sospeso l’attività primaria e hanno attivato azioni innovative (porzione “basso effetto Covid e resilienti” pari al 19,5% del Panel), prevede una diminuzione del volume di attività pari al 7%.
I processi di innovazione saranno decisivi nel futuro di tutte le imprese che hanno la vocazione di generare impatti sociali e ambientali.
Per realizzare questi processi si può ricorrere a strumenti finanziari ordinari (attraverso il credito, gli strumenti di investimento) e innovativi, accompagnati da opportuni servizi consulenziali.
Il Gruppo Banca Etica mette a disposizione i propri strumenti di finanziamento a supporto delle imprese sociali e ha recentemente lanciato alcune iniziative dedicate.
Da pochi giorni è attivo il nuovo bando di “Innovare in Rete”, programma di accompagnamento per progetti innovativi a impatto sociale e ambientale rivolto a enti del terzo settore, startup, spin-off e PMI che abbiano già incubato o sviluppato iniziative a elevato contenuto di innovazione sociale e tecnologico per affrontare le sfide sociali e ambientali delle città e delle comunità. Il bando, aperto fino al 30 aprile 2021, si rivolge a iniziative innovative impegnate sui temi di “welfare, salute e qualità della vita”, “mobilità, ambiente ed efficienza energetica” ed “economia circolare”. Il programma, promosso dall’incubatore e acceleratore Entopan Innovation e Banca Etica, in partnership con Fondazione Giacomo Brodolini, Fondazione Bruno Kessler ed Entopan Smart Networks & Strategies, accompagna le iniziative innovative (che prevedano un piano di investimenti e spese correnti compreso tra 300.000 e 500.000 euro) in un percorso di crescita all’interno di un network di incubatori e acceleratori, centri di ricerca, mentor, corporate e investitori qualificati. Banca Etica erogherà alle realtà selezionate un finanziamento a condizioni agevolate restituibile in 10 anni.
Il Gruppo Banca Etica è attivo anche con una proposta di Impact Investing attraverso il Fondo di Investimento AImpact . Fino al 31 marzo è aperta la terza call “Ready to Impact”, programma di accelerazione che supporta l’accesso agli investimenti di imprese a impatto sociale, ambientale e culturale, attraverso moduli formativi, affiancamento manageriale e opportunità di incontro con investitori. Le realtà giudicate più innovative e scalabili potranno accedere a investimenti da parte del Fondo per importo massimo di 500.000 euro.
Banca Etica mette a disposizione anche opportunità di raccolta di capitale di rischio su piattaforme di equity Crowdfunding grazie alle partnership con StarsUp ed Ecomill, attraverso le quali è possibile individuare nuovi investitori per la realizzazione di progetti a impatto sociale e ambientale. La Banca valuta la possibilità di sostenere le iniziative più promettenti agendo come investitore professionale, sottoscrivendo il 5% del budget di raccolta previsto.
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