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La finanza etica per il contrasto alla violenza di genere

La finanza etica per il contrasto alla violenza di genere

L’istituzione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne che si celebra il 25 novembre è riuscita a convogliare l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica su questo tema. L’attenzione mediatica non ha fin qui arginato il fenomeno dei femminicidi e delle altre forme di violenza di genere che continuano ad affliggere la nostra società, per questo non possiamo abbassare la guardia e vogliamo continuare nell’impegno per contrastare un fenomeno sociale e culturale tanto intollerabile.

Il Gruppo Banca Etica porta avanti questo impegno attraverso iniziative per l’inclusione finanziaria di genere; il credito alle imprese femminili e alle donne per favorire autonomia ed empowerment; la selezione delle imprese su cui investire guardando anche alle iniziative per la parità di genere che queste riescono ad attuare. Centrali sono infine le azioni di sensibilizzazione verso le istituzioni e la società civile.

In audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sui femminicidi 

Lo scorso 12 novembre la presidente di Fondazione Finanza Etica, Teresa Masciopinto, è stata ascoltata in audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sui femminicidi dove ha portato la visione della finanza etica in particolare sulle azioni di contrasto alla violenza economica, che mortifica le donne e le rende più vulnerabili anche alla violenza psicologica e fisica. Oltre a illustrare il progetto Monetine – che ha riscosso grande interesse – la presidente di Fondazione Finanza Etica ha avanzato 3 proposte alla politica:

  • Migliorare la raccolta e l’analisi dei dati: la disponibilità di dati accurati è essenziale per comprendere l’entità e le caratteristiche della violenza economica. È prioritario, quindi, raccogliere e analizzare dati specifici dalle banche dati esistenti (ISTAT, Banca d’Italia e altre fonti nazionali e locali), per identificare tendenze e aree critiche su cui intervenire.
  • Rafforzare il finanziamento ai centri antiviolenza per fare anche educazione finanziaria: i centri antiviolenza svolgono un ruolo cruciale e insostituibile nel supporto alle vittime, rappresentando il punto di riferimento primario per chi subisce violenza. Per questo riteniamo che debbano essere adeguatamente finanziati per poter integrare programmi di educazione finanziaria e percorsi di accompagnamento all’autonomia economica delle donne.
  • Potenziare l’educazione finanziaria nelle scuole in un’ottica di genere: è positivo che l’educazione finanziaria sia stata introdotta nei programmi scolastici, riconoscendo l’importanza di fornire alle persone più giovani le competenze necessarie per una gestione consapevole delle risorse e per costruire l’autonomia economica. Introdurre programmi che tengano conto delle specificità di genere può contribuire a sensibilizzare ragazze e ragazzi sui rischi della dipendenza economica e sulla prevenzione di situazioni di abuso e controllo finanziario. 

Qui è possibile vedere la registrazione dell’intervento (ora 2.20).

Con la Fondazione Giulia Cecchettin, per fermare la cultura della violenza di genere

La Sala della Regina di Montecitorio era stracolma il 18 novembre per la presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin: un progetto che guarda al futuro voluto dal papà, dal fratello e dalla sorella di Giulia per diffondere la cultura del rispetto e della parità di genere.

Potentissime le parole di Gino Cecchettin che ha ispirato tutti i presenti mostrando come da un dolore tanto grande possa nascere un’iniziativa di ascolto, educazione ed empowerment senza cedere a distruttivi sentimenti di odio e di rabbia, facendo invece la scelta dell’amore, “l’unica che somiglia a Giulia”. Presente anche la presidente di Banca Etica, Anna Fasano, che è stata chiamata da Gino Cecchettin a partecipare al consiglio di amministrazione della neonata Fondazione.

Il rapporto che esiste tra il denaro e il potere è noto. Poco sappiamo forse però che il potere di governo generale delle nostre vite è in mano a chi controlla la finanza e tramite essa l’economia. È tempo che questo potere vada condiviso per un bene comune, e vada condiviso tra uomini e donne. Nella mia esperienza sempre di più scopro come la relazione tra le donne e il denaro spesso non viene svelata, per la paura che questa rappresenti l’elemento di divisione nella relazione con l’uomo – sia padre, marito, compagno, figlio. È venuto il momento di recuperare un rapporto sano, libero col denaro, che è potere. E sicuramente la Fondazione Giulia Cecchettin potrà lavorare su questo”.

Per sostenere la Fondazione Cecchettin vai su: https://fondazionegiulia.org/sostienici/

Diffondere la conoscenza del numero 1522 per aiutare le donne che subiscono violenza 

Infine Il 25 novembre chiunque aprirà il sito di Banca Etica o si recherà in una delle nostre filiali troverà schermate e messaggi che diffondono la conoscenza del numero nazionale anti-violenza 1522 gestito dall’associazione Differenza Donna, nostra socia e cliente.

Sempre in tema di donne, denaro e finanza come strumento di empowerment vi ricordiamo poi il ricco calendario di eventi di presentazione del libro “Il Coraggio di contare”. Trovate tutte le date nella pagina dedicata del sito web di Banca Etica. I prossimi appuntamenti sono a Cagliari il 22 novembre, a Firenze il 24 novembre nell’ambito del Festival L’Eredità delle Donne e a seguire in Sicilia dal 25 al 27 novembre con tappe a Catania, Palermo, Siracusa e Caltagirone.

Foto di Luca Gallo