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Visioni in movimento: vent’anni di Graffiti nel cinema del reale

Visioni in movimento: vent’anni di Graffiti nel cinema del reale

Visioni in movimento: vent’anni di Graffiti nel cinema del reale

«Ogni film, ogni storia, ogni racconto, nasce da un’urgenza. Le opere che Graffiti decide di produrre – spiega Enrica Capra, fondatrice della casa di produzione audiovisiva indipendente – e quindi di portare sullo schermo, sono accomunate dalla ricerca di una messa in prospettiva del presente, da un approccio universale ai temi trattati per quanto riguarda l’aspetto narrativo delle storie, unito a una ricerca estetica che aiuti lo spettatore a “ripulire lo sguardo” di tutti i sedimenti di luoghi comuni e preconcetti». 

Fondata a Torino nel 2004, in questi vent’anni ha prodotto soprattutto documentari e cinema del reale, anche se non sono mancati film di animazione o di finzione destinati alle sale cinematografiche e ai canali pubblici di diversi paesi. I temi trattati sono quelli del mondo contemporaneo, per offrire al pubblico quello che Enrica definisce «una comprensione più profonda dei soggetti trattati attraverso approcci innovativi dal punto di vista artistico». 

«A vent’anni dalla nascita di Graffiti – spiega – ripercorrendo il catalogo di film che abbiamo costruito, è bello intravedere un percorso culturale coerente, anche se le opere sono molto eterogenee». «Ci piace pensare – racconta – che questo percorso abbia lasciato un segno visibile innanzitutto in termini di rigore di approccio e di qualità etica, che ogni spettatore sia sempre in grado di ritrovare a partire da ciascuno dei nostri film. In quest’ottica, ci conforta constatare quanto le opere prodotte da Graffiti mantengano in generale una grande attualità, anche a distanza di svariati anni dalla loro uscita». 

Il pubblico della casa di produzione è internazionale o, come dice Enrica, «senza frontiere»: per questo l’impresa è interessata alla circolazione estera dei propri lavori, ha una fitta rete di partner internazionali con cui ha realizzato diversi lungometraggi che hanno avuto un discreto apprezzamento nei festival più prestigiosi del panorama mondiale

Frame tratto dal film Manodopera

Le origini della società

Graffiti doc nasce come dipartimento dedicato agli audiovisivi all’interno della Graffiti Multimedia, società gestita da Giovanni Franceschi ed Enrica Capra e impegnata, negli anni ‘90, a fornire programmi informatici per la didattica e la fruizione interattiva dei musei. Forte della sua lunga esperienza in ambito editoriale, Enrica Capra decise di allargare lo spettro di attività del settore audiovisivo fondando l’attuale casa di produzione. 

Nel corso degli anni il percorso è cresciuto, così come il numero di persone che impegna: «Film dopo film, Graffiti ha raccolto intorno a sé un prezioso cerchio di talenti, donne e uomini, italiani e non, di tutte le età: registi, ovviamente, ma anche sceneggiatori, direttori della fotografia, sound editor, compositori, ricercatori d’archivio, assistenti di produzione e tecnici di rara professionalità». «Il cinema – spiega Enrica – e più in generale, la produzione audiovisiva, è un lavoro collettivo. Trova la sua forma più compiuta nella collaborazione, nella complementarità tra figure diverse». 

Ad animare una realtà come questa, spiega la sua fondatrice, sono soprattutto le idee ma la vera forza di un produttore è cogliere una visione e accompagnarla fino a che diventi un’opera compiuta: «Punto di forza di Graffiti in questa missione – racconta – è la compattezza della sua squadra: la “decana” Selene Silvestri, che lavora con Graffiti da più di dieci anni; Cindy Juglair e Giovanni Zaninotto, anche loro ormai veterani. Ciascuno di loro  – continua Enrica – è insieme memoria storica insostituibile e parte essenziale del mix energetico alla radice dei successi della società».

Frame tratto dal film Polvere – il grande processo dell’amianto

I successi di critica e pubblico

Anche il pubblico sembra apprezzare lo spirito e il lavoro della casa di produzione. I film prodotti sono un tentativo di proporre punti di vista originali sul mondo che ci circonda, con un approccio il più possibile interdisciplinare. Si tratta di una linea editoriale che comporta scelte coraggiose, raramente in linea con temi e linguaggi mainstream. «Anche con queste premesse – racconta Enrica – per i film di Graffiti c’è sempre stato e continua ad esserci un pubblico attento, curioso, sensibile, che ama lasciarsi accompagnare alla scoperta di quei varchi che solo il cinema riesce ad aprire e che, non di rado, al termine della proiezione, sente il bisogno di esprimere con gratitudine il proprio appagamento».

Tra le maggiori soddisfazioni degli ultimi anni, spiega, c’è sicuramente la produzione di “Manodopera”, film di animazione di Alain Ughetto uscito in Italia ad agosto 2023, con la colonna sonora di Nicola Piovani. Co-prodotto con Francia, Belgio, Svizzera e Portogallo, nelle sale italiane, dove è stato distribuito da Lucky Red, è stato visto da 60.000 spettatori. Si tratta di un’opera autobiografica in cui il regista francese racconta la storia di emigrazione dei suoi nonni provenienti dalla provincia di Cuneo negli anni del fascismo. Il film è particolare motivo di orgoglio: ha vinto, tra molti altri, il premio della Giuria al Festival di Annecy e quello per il miglior film di animazione europeo agli European Film Awards 2022.

C’è anche “One more jump”, il film del 2019 di Emanuele Gerosa, che racconta la storia di una squadra di parkour a Gaza e che ha trionfato al Prix Europa vincendo il premio Best European TV Documentary of the Year 2020. 

Altre pietre miliari, spiega Enrica, sono “Polvere il grande processo dell’amianto”, il documentario sullo storico processo ai dirigenti dell’Eternit, e “Dal pianeta degli umani”, un documentario del 2021 che racconta dei migranti che tentano di passare a Ventimiglia, combinando questa vicenda attuale con una storia dell’inizio del ‘900, quando uno scienziato, proprio in quei luoghi, prometteva l’immortalità trapiantando ai suoi pazienti testicoli di scimmia. Il film ha avuto la sua première internazionale al 74° Locarno Film Festival in selezione ufficiale e ha ottenuto il premio come Miglior lungometraggio del concorso internazionale al 62° Festival dei Popoli.

Frame tratto dal film One More Jump

Il legame con Banca Etica

Il legame di Graffiti con Banca Etica, spiega Enrica, è nato in seguito all’accordo con CNA Cinema, con una cessione di credito di imposta. Adesso c’è reciproco interesse a estendere i punti di contatto, spostando l’intera attività di Graffiti con l’istituto a partire dai flussi di cassa del prossimo lungometraggio di finzione, Sottosopra, un’opera prima tratta dal romanzo della scrittrice sarda Milena Agus. Intanto parte del finanziamento richiesto verrà utilizzato per le attività di ricerca e sviluppo su progetti che si concentrano su temi sociali come “My Mafia Family”, un racconto dall’interno della cultura mafiosa e del suo impatto a lungo termine sulla vita del regista del progetto.

«Con Banca Etica – commenta Enrica – abbiamo scoperto un mondo che consuona con estrema forza con i valori che da vent’anni ci sforziamo di affermare, e abbiamo incontrato persone interessate ad ascoltare le nostre storie prima ancora che a misurare la performance della società. Nel deserto in cui si sono trasformate in questi ultimi anni le relazioni con le banche, l’atteggiamento di Banca Etica è una specie di faro acceso nella notte». La consonanza è confermata anche da Roberta Abelli, referente di Banca Etica per la società, che racconta «In sede del contatto iniziale abbiamo particolarmente apprezzato l’approccio da parte della signora Capra. Cordiale e paziente, ma soprattutto sinceramente motivata e interessata verso la finanza etica e i valori praticati dalla nostra Banca. Valori reciproci, condivisi, testimonianza di una affinità vissuta ogni giorno nelle relazioni e nel lavoro quotidiano».