All’Assemblea dei Soci del 20 maggio saremo chiamati ad eleggere il nuovo Comitato Etico, organo sociale pensato per dare un contributo su temi centrali per la Banca, le sfide e i valori, aiutandola a riflettere sul futuro.
Ogni persona candidata ha risposto ad alcune domande per presentarsi e condividere le loro idee sul progetto di Banca Etica. Il 26 aprile potrai interagire con loro in diretta streaming: iscriviti subito!
Gabriele Bollini
Raccontaci qualcosa di te che ritieni importante in prospettiva della tua candidatura
Mi sono laureato in Urbanistica tanti anni fa a Venezia contestando di fatto l’Urbanistica e contrapponendole un approccio ambientalista. Negli anni ‘80 insieme ad amici abbiamo fondando il Collettivo per un Abitare Autogestito (CAbAu), facendo un convegno sull’abitare autogestito portando a Rimini per confrontarsi Ivan Illich, John Turner, Renzo Piano, Giancarlo De Carlo, Antonino Drago e altri (su queste cose abbiamo scritto anche due libri “Autocostruzione” e “Potere di abitare” raccontando le esperienze che abbiamo conosciuto e messo in rete). Siamo andati nelle zone terremotate in Irpinia, proponendo la self reliance e l’autogestione della ricostruzione con gruppi e realtà amiche locali.
Nel 2001, dopo Genova, sono entrato in Rete Lilliput e ho iniziato ad occuparmi di consumi etici e di economia solidale, nel rapporto con i nascenti GAS, come co-coordinatore del glt Impronta.
Da urbanista che si occupava di ambiente e di sviluppo sostenibile, ho deciso di lavorare a tempo determinato per i Comuni e le PPAA. Sono stato chiamato in Comune a Bologna da Treviso dove abitavo, ad occuparmi di ambiente nel governo di una città (urbanistica, mobilità, energia, ecc.), e poi in Provincia sempre a Bologna e poi come consulente in Regione Emilia-Romagna.
Attualmente svolgo attività di consulenza per Comuni e Unioni di Comuni in materia urbanistica e di valutazione ambientale dei piani e programmi (VAS).
Mi sono occupato e ancora mi occupo da consulente delle PPAA, da “urbanista condotto” e da attivista:
di valutazione di impatto e di sostenibilità, di bilanci ambientali e del ciclo di vita dei prodotti, di strategia per uno sviluppo sostenibile, di mitigazione dei e adattamento ai cambiamenti climatici, di rigenerazione urbana, della dimensione sociale della città, di valutazione della sostenibilità di piani e programmi (ora soprattutto della verifica del rispetto del principio DNSH per gli interventi del PNRR & C.), di processi decisionali partecipati, di spazio pubblico e di città pubblica, di mobilità sostenibile, di contrasto al consumo di suolo, di riappropriazione dello spazio urbano dalle automobili, di città della cura e di abitare di prossimità.
Sono professore a contratto all’Università di Modena e Reggio Emilia con l’insegnamento “Pianificazione e progettazione sostenibile” della città.
Sono socio di Legambiente e come Legambiente, con ActionAid e CittadinanzAttiva abbiamo messo in piedi a livello nazionale l’Osservatorio Civico PNRR e con Libera e Period think tank l’Osservatorio Civico PNRR bolognese.
Osservatorio al quale ha aderito anche l’Associazione Analisti Ambientali e l’associazione Scuola VAS – delle quali sono presidente – mettendo a disposizione di questa importante iniziativa di civismo le competenze espresse da questa storica associazione.
Sono socio di Camilla emporio di comunità (evoluzione di un GAS Alchemilla).
Sono membro del comitato scientifico della Rete per l’emergenza climatica e ambientale dell’Emilia-Romagna per la quale ho steso la proposta di legge di iniziativa popolare per il contrasto al consumo di suolo.
Aderisco anche alla Rete Diritti alla Città per la quale abbiamo scritto un’importante delibera di iniziativa popolare sulla gestione collettiva delle aree dismesse a Bologna.
Cosa ti motiva ad essere candidato nel Comitato Etico di Banca Etica?
Posto che, come ho scritto nei miei profili social, dobbiamo essere il cambiamento che vorremmo vedere nel mondo (Gandhi) e che a che non serve avere le mani pulite se si tengono in tasca (Don Milani), fra le tante cose cui ritengo utile e giusto dare parti del mio tempo e delle mie energie, mi sembra giunto il momento di fare qualcosa di più per la nostra banca mettendo a disposizione le mie competenze. Perché sono ultraconvinto dell’importanza di un’etica nelle cose che facciamo tutti i giorni.
Perché in tempi difficili, di crisi e di grandi cambiamenti necessari (conflitti senza precedenti tra società umana e Natura, rivoluzione digitale, problematiche ecologiche, ecc.), tempi in cui la Banca si trova a dover fronteggiare sfide nuove, aprire progetti, valutare in modo magari differente, da come lo ha fino ad ora fatto, molte situazioni. Ho voglia di dare una mano e penso di avere le competenze per farlo.
Perché l’etica tende a individuare un modello di comportamento giusto e include tutte quelle norme e valori che, in un dato ambito, possono servire da parametro di valutazione per le azioni dei singoli.
Mantenere un comportamento etico non è tanto rispettare delle regole di condotta, ma una scelta di rispetto per sé stessi e per gli altri, una scelta che facilita il vivere bene.
Perché fra “finanza sostenibile” e “finanza etica” c’è la sua bella differenza.
Per questo, in un organismo come il Comitato Etico, che agisce in modo collegiale e che si avvale, per questo, delle competenze di ogni suo componente, penso di poter essere di aiuto, anticipando riflessioni, aiutando a gestire e risolvere conflitti, riflettendo sul futuro.
In un periodo di grandi sfide esterne di tipo sociale, culturale, ambientale, a partire dalla tua esperienza, quale contributo pensi di poter dare e pensi che il Comitato Etico possa apportare accompagnare l’evoluzione di una banca che è nata per mettere il denaro al servizio delle persone e del pianeta?
Credo che relativamente a quello di cui mi occupo, posso sicuramente dare un contributo su temi come:
- Beni comuni e spazi cittadini (città pubblica)
- Rigenerazione urbana (nelle dimensioni urbanistica, ambientale e sociale)
- Diritti alla città
- Abitare solidale e di prossimità
- Città della cura
- Città ambientalmente sostenibile
- Transizione ecologica ovvero conversione ecologica
- Transizione energetica
- Mitigazione dei cambiamenti climatici (riduzione delle emissioni fino a raggiungere la neutralità climatica) e Adattamento ai cambiamenti climatici (aumentare la capacità di resilienza)
Peraltro, su alcuni di questi temi il “precedente” Comitato Etico aveva già iniziato ad occuparsene.
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