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CHIUDIAMO IL CERCHIO PER UN CLIMA SANO

In che modo possiamo contenere gli impatti devastanti del numero sempre più elevato di catastrofi legate al clima? Basti pensare alla tempesta tropicale Grace ad Haiti o alle inondazioni letali in Europa Centrale.

La conferenza ONU sul cambiamento climatico, attualmente in corso a Glasgow (COP26), ci offre una serie di importanti indicazioni per il futuro. Una delle soluzioni più efficaci è rappresentata da un utilizzo diverso del denaro. Infatti, la “mobilitazione della finanza” figura tra i quattro obiettivi del summit, che mira a veicolare oltre 100 miliardi di dollari all’anno in “finanziamenti climatici” per arrestare il surriscaldamento globale.

Ma cosa significa? In piena pandemia, abbiamo l’opportunità storica di fare un passo indietro e ricostruire meglio di prima. Questo spiega l’iniziativa di dedicare l’ottavo anniversario della giornata mondiale di mobilitazione per la finanza etica (3 novembre) a come il denaro gestito da banche, dalle società di investimento e assicurazioni può sviluppare il suo enorme potenziale di cambiamento. In particolare, porremo l’accento su alcune semplici ma fondamentali iniziative che privati e istituzioni possono intraprendere per affrontare l’emergenza climatica, creando comunità più resilienti e garantendo a ciascuno una migliore qualità di vita.

Ecco come possiamo trasformare la finanza e concretizzare da subito la possibilità di vivere meglio.

Per troppo tempo il denaro – tramite investimenti pubblici e privati – ha alimentato un’economia lineare. Ad esempio, è servito a finanziare l’estrazione di risorse naturali non rinnovabili, la realizzazione di beni le cui attività produttive sono particolarmente inquinanti e la distribuzione di articoli che vengono rapidamente gettati, accumulando montagne di rifiuti. Questo processo segue una logica di massimizzazione dei profitti che punta su beni di scarsa qualità prodotti in condizioni di lavoro inique.  

Questa vecchia concezione secondo cui le materie prime estratte dalla Terra vengono convertite in prodotti destinati a diventare rifiuti deve essere superata in quanto ignora il fatto che viviamo in un pianeta le cui risorse limitate richiedono modalità di impiego e distribuzione più oculate, se vogliamo vivere in ecosistemi e società più sani.   

E se invece il denaro diventasse il propulsore di un’economia circolare o “a circuito chiuso”? 

Intervenire sulla finanza per salvare il clima

In altre parole, il denaro ha anche il potere di promuovere prodotti realizzati in modo ecosostenibile ed equo a partire da risorse rinnovabili, mentre ognuno di noi ha il potere di ridurre i consumi, riutilizzare e riciclare. 

Ad esempio, gli investimenti nell’energia eolica generano una risorsa rinnovabile tipica di un’economia a circuito chiuso, facendo venire meno l’esigenza di ricorrere al carbone o al carburante, combustibili fossili derivanti da fonti non rinnovabili con un elevato impatto ambientale e riconducibili ad un modello di economia lineare. È fondamentale che le istituzioni finanziarie sospendano i finanziamenti a favore dei combustibili fossili, collaborino con i propri clienti al fine di ridurre le emissioni e compiano scelte positive a supporto delle imprese che prediligono un’economia a bassa o nulla emissione di carbonio. 

“Non possiamo svegliarci nel 2029 e decidere di dimezzare le nostre emissioni entro il 2030”, ammonisce Alok Sharma, Presidente COP26. E ha ragione. Ma, ancora più importante, le banche non devono ripartire da zero. I 67 istituti aderenti alla Global Alliance for Banking on Values (GABV), la rete delle principali banche etiche a livello mondiale, sanno come tradurre in pratica un’economia a basso impatto di carbonio. Per decenni queste istituzioni hanno adottato un approccio all’attività bancaria che mette il benessere del pianeta e dei suoi abitanti sullo stesso piano della prosperità. Con il sostegno di milioni di consumatori in tutto il mondo, i membri GABV propongono una visione positiva del modo di far banca in un’economia circolare. 

Gestire obiettivi misurabili

Una volta accolta la possibilità di svolgere un ruolo chiave in questa nuova economia più verde ed equa, le banche hanno la necessità di prefissarsi degli obiettivi e conseguirli. Tuttavia, per sapere se stiamo raggiungendo un obiettivo è necessario misurarlo. Fortunatamente, la Partnership for Carbon Accounting Financials (PCAF), ideata da esperti del settore della finanza, tra cui i membri GABV, ha creato uno strumento armonizzato e accessibile per misurare l’impatto dei finanziamenti e degli investimenti effettuati da qualsiasi banca in termini di intensità di carbonio. 

Ma misurare non basta. Sebbene gli scienziati abbiano tracciato l’andamento del cambiamento climatico per decenni, le banche continuano letteralmente a finanziare l’emergenza climatica. Ciò dimostra l’importanza di definire obiettivi di decarbonizzazione credibili, secondo l’esempio della Net Zero Banking Alliance, che interessa già il 25% delle risorse bancarie statunitensi e vede la partecipazione dei membri GABV, tra cui Amalgamated Bank. 

Ogni decisione quotidiana conta

Gli individui e le imprese, non solo le banche che le finanziano, possono contribuire ad una finanza più verde scegliendo di affidarsi, in qualità di clienti, ad istituti di credito che perseguono uno scopo. Vancity, membro GABV con sede in Canada, si dimostra uno straordinario esempio di banca pronta ad aprire la strada ai finanziamenti a favore del clima attraverso la pianificazione dell’azzeramento delle emissioni di carbonio entro il 2040, anticipando di un decennio l’impegno “net zero” di altri istituti. 

In Nepal, NMB, un’organizzazione che offre servizi finanziari inclusivi ad una clientela estesa e che fa parte della rete GABV, promuove attivamente cambiamenti sul territorio attraverso una serie di iniziative come i finanziamenti a favore delle fonti energetiche alternative. Questo genere di prestiti, che determinano un impatto positivo sia a livello sociale sia a livello ambientale, viene concesso ai clienti che utilizzano energie rinnovabili come i biogas o l’energia solare negli allevamenti di piccole e medie dimensioni.

Nel frattempo, nella Russia meridionale la Center-invest Bank, attualmente l’unico membro GABV russo, ha lanciato le prime obbligazioni verdi del Paese. “I fondi ricavati dall’emissione dei titoli serviranno a finanziare prestiti utili all’attuazione di progetti a favore dell’efficienza energetica, delle energie rinnovabili e del trasporto ecosostenibile”, afferma la Vicepresidente Lidia Simonova. La banca eroga prestiti green sin dal 2005 per finanziare i progetti di efficienza energetica di piccole imprese, clienti al dettaglio e associazioni di proprietari di case.

Un cambiamento culturale

Un’attenta riflessione ci induce a porci qualche quesito: non dovrebbe essere sostenibile tutta la finanza? Non dovrebbe adoperarsi in via prioritaria per aiutare le persone a condurre una vita più dignitosa? Per vincere la sfida del passaggio da una finanza lineare consumistica ad un’economia circolare orientata ad uno scopo non ci si può limitare agli investimenti ecosostenibili. Occorre un profondo cambiamento a livello individuale, comunitario, nazionale e mondiale.

Si tratta di processo già in atto. Alcuni istituti come la Lapo Bank, membro GABV in Nigeria, organizzano eventi di finanza sostenibile per favorire una transizione culturale nel settore finanziario africano. Analogamente, il primo studio di portata regionale in America Latina e nell’area caraibica incentrato sulla finanza e i rischi climatici è stato condotto nel 2020 e ha coinvolto oltre la metà delle banche della regione. 

Per arginare l’emergenza climatica urge accelerare notevolmente il ritmo del cambiamento. Lo scienziato di fama internazionale Johan Rockström avverte: “Abbiamo dieci anni di tempo per trasformare l’umanità”. Molti sviluppi significativi ci guidano verso un nuovo paradigma, come quello che introduce nella nuova legislazione UE la classificazione degli investimenti, affinché tutti i cittadini possano sapere se il loro denaro sta contrastando o aggravando il fenomeno del cambiamento climatico. Dai governi agli organismi di vigilanza, dalle imprese ai singoli cittadini, ognuno deve dare il proprio contributo. 

La GABV e il movimento delle banche etiche continueranno ad agire per raccogliere la sfida comune del cambiamento climatico e del suo impatto sulle persone, con il supporto di una comunità sempre più numerosa di cittadini e organizzazioni consapevoli. 
 

Partecipa anche tu il 3 novembre alla giornata mondiale della finanza etica!