Di Corrado Fontana – giornalista di Valori.it
Se non siete mai stati nel quartiere San Nicola, tra il pittoresco dei vicoli e le architetture monumentali in pietra antica di Bari vecchia – come si chiama per consuetudine –, vi siete persi una bellissima esperienza. Ma l’occasione per rimediare potrebbe darvela una giovane cooperativa locale che, non a caso, si chiama Experience. E che, dal 2015, ha deciso di realizzare un’offerta ricettiva che punta su diversi aspetti di originalità.
Tre studenti che, all’Università statale di Bari, si occupavano di curare per l’ateneo l’accoglienza dei “colleghi” in trasferta per i programmi Erasmus, e hanno deciso di trasformare un’attività senza profitto in impresa. Si son fatti soci e hanno iniziato a cercare in città gli appartamenti più belli, grandi e luminosi, lasciati sfitti dal mercato immobiliare. Perché non ci sono più le famiglie numerose di un tempo. Appartamenti che Danilo, Francesco e Giuseppe – con Mariangela, prima partner tecnico come architetto, oggi quarta socia – rimettono “in bello”, arredandoli con un mobilio unico perché studiato e costruito da loro. Arredi realizzati a partire da workshop di co-progettazione e autocostruzione, dove l’architetto definisce la linea d’indirizzo su cui lavorare, in una battaglia alle strutture ricettive tutte uguali in stile Ikea. E una sola concessione alla serialità: il mantenimento della zona living, cioè il cosiddetto “soggiorno”, come luogo di socialità all’interno di tutte le case.
Uno spazio generalmente sacrificato per ricavare stanze in più. E che per essere mantenuto e valorizzato, per risultare economicamente sostenibile, ha spinto Experience verso un’altra scelta originale. L’organizzazione di tantissimi eventi proprio all’interno di questi spazi. Cinema in casa, concerti, cene etniche, mostre, eventi formativi per gli ospiti… Come quando, per non comprare più nemmeno le tende da Ikea o Leroy Merlin «…abbiamo deciso di provare a farle noi – spiega Francesco Schettini –. Abbiamo chiamato un maestro di serigrafia su tela e attivato un corso super scontato per i fruitori, i quali hanno imparato la tecnica, hanno avuto un gadget di partecipazione, e a noi sono rimaste le tende nella casa. L’idea è sempre quella di adottare meccanismi che si definiscono win-win, in cui tutti i partecipanti hanno da guadagnare». Perché accanto al modello di business principale, più ordinario (affitto di case private in condivisione, ad artisti, turisti e lavoratori), Experience mostra diversi elementi di innovazione propri dell’Open Enterprise, che predica una sorta di design partecipato dell’impresa anche da parte dei clienti. Infatti «Spesso succede che agli ospiti artisti proponiamo di non pagare in denaro l’affitto della camera, producendo invece un’opera (quadri, fotografie, oggetti di stile…) che poi rimarrà ad abbellire l’appartamento. Utilizziamo spesso la natura dello scambio, perché crea più relazioni. Infatti siamo molto forti sul passaparola, tanto che così occupiamo un buon 40% delle camere. Il che è un vantaggio soprattutto nel periodo invernale».
Idee e spirito d’iniziativa da vendere, insomma, che però, a distanza di tre anni dal principio, con le case che sono passate da 3 a 6 a Bari, e un possibile ampliamento dell’impresa su Lecce a primavera 2019, hanno avuto bisogno di un sostegno finanziario iniziale decisivo. «Banca Etica la conoscevamo già, ci piaceva il suo approccio, da sempre, – ricorda Schettini – e abbiamo scelto di affidarci a lei perché sul piano dei principi etici è una realtà di un altro livello. Banca Etica ha concorso – insieme ad altre due banche – a sostenerci, e ha risolto il nostro problema principale: l’assenza di garanzie personali per accedere al mutuo. È stata la banca a indirizzarci verso un ente garante come la fondazione Interesse Uomo, e con i soldi abbiamo cominciato a prendere in affitto le case e ad arredarle».
I circa 4500 ospiti tedeschi, russi, francesi, spagnoli, olandesi passati per Experience a Bari dal 2015 ringraziano.
Si ringrazia per le immagini Luca Gallo
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