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I valori di Banca Etica entrano al cinema, grazie a Mediterraneo Cinematografica

I valori di Banca Etica entrano al cinema, grazie a Mediterraneo Cinematografica

«Le pellicole sviluppate da Mediterraneo Cinematografica pongono particolare attenzione a tematiche sociali e ambientali, in continuità con i valori della banca. E la relazione con loro è stata avviata nell’ambito della definizione di una convenzione con CNA». Bastano poche parole pronunciate da Michele Milanesi, incaricato di seguire le relazioni con le persone giuridiche nella filiale di Milano, per mettere a fuoco la natura della collaborazione con questa società italiana indipendente di produzioni audiovisive che in realtà ha origine (e sede legale) in Basilicata, ma si è sviluppata aggiungendo una unità locale in Puglia nel 2018 e, nel 2020, ha aperto una sede a Milano, dove ospita gli uffici di produzione. Mediterraneo Cinematografica nasce infatti a Bernalda (in provincia di Matera) nel novembre 2014, come prosieguo dei successi personali e collettivi che hanno portato i due soci fondatori dell’Associazione Culturale Basiliciak, nata nel 2008, Giuseppe Marco Albano e Angelo Troiano, a trasformare la passione per il cinema in una professione, includendo poi un terzo socio, Francesco Lattarulo, che è anche coordinatore nazionale dei giovani produttori cinematografici (under 40) e delegato al credito e ai rapporti con le banche all’interno del CNA Cinema e Audiovisivo.

i valori sociali e ambientali della finanza etica nei documentari di Mediterraneo Cinematografica
i valori sociali e ambientali della finanza etica nei documentari di Mediterraneo Cinematografica

«Con Banca Etica – spiega Francesco Lattarulo – siamo entrati in contatto perché siamo associati alla CNA e abbiamo quindi usufruito della convenzione con CNA per finanziare le nostre attività. Principalmente la realizzazione di un documentario internazionale che si intitola Breath, “respiro” in inglese, per cui abbiamo utilizzato l’accesso al credito della banca per alimentare il flusso di cassa utile alla produzione del film. Il documentario, che è focalizzato su temi di impatto sociale legati alla pesca eccessiva, è infatti in linea con gli argomenti della mission di Banca Etica». In lavorazione con la regia di Ilaria Congiu, Breath è un racconto girato fra tre Paesi – l’Italia, il Senegal e la Tunisia – legati dal fil rouge del consumismo. Si tratta di una storia di resilienza che, attraverso le testimonianze di sei “figli del mare”, tenta di ridare un respiro – appunto – all’oceano. Breath verrà ultimato nel 2023 e sarà distribuito nel 2024, ma la collaborazione con la banca prescinde da questo specifico documentario. Tanto che Lattarulo ci tiene a sottolineare come Mediterraneo Cinematografica abbia iniziato un rapporto molto positivo e stimolante con la banca «anche grazie al riscontro entusiasta degli uffici di Milano». E si mostra convinto che «questa partnership darà soddisfazione a entrambi, grazie anche alla curiosità di conoscere e investire sul mercato dell’audiovisivo, che Banca Etica sta portando avanti». 

Della casa di produzione è, ad esempio, in distribuzione un altro documentario dal titolo Noi ce la siamo cavata di Giuseppe Marco Albano, nel quale Adriano Pantaleo, oggi attore affermato, ritrova i suoi ex-compagni e piccoli attori incontrati sul set di Io speriamo che me la cavo (1992), film noto e amatissimo di Lina Wertmüller. Il documentario diventa così un’occasione per raccontare Napoli e il meridione d’Italia, e oggi viene proiettato sia in eventi al cinema che sulle piattaforme Web/TV. Ma non solo. Perché è finalista al premio dei Nastri d’argento nella sezione “cinema, spettacolo, cultura”, un riconoscimento attribuito dai giornalisti per il cinema. Il verdetto è atteso a giorni, motivo per cui produttori, regista, troupe e protagonisti stanno incrociando le dita.

i valori sociali e ambientali della finanza etica nei documentari di Mediterraneo Cinematografica
i valori sociali e ambientali della finanza etica nei documentari di Mediterraneo Cinematografica

Composta dai tre soci e da una persona che si occupa dell’amministrazione dei progetti, per ciascuna nuova pellicola e prodotto audiovisivo (lungometraggi, cortometraggi, videoclip, documentari, spot promozionali, servizi tecnici e di supporto…) la società si avvale di molte consulenze esterne e collaboratori. E ha il merito di essere riuscita a gestire nel modo migliore anche i difficili anni della pandemia di Covid-19, evitando di esporsi troppo con le banche, minimizzando le spese e sviluppando e scrivendo i progetti futuri per evitare di avere i fermi sul set che potevano costare molte risorse. Ma «Non appena siamo entrati in una fase post-pandemica – conclude Lattarulo -, anche grazie a Banca Etica abbiamo potuto ricominciare le produzioni e il lavoro sul campo».

Photo Credit: Mediterraneo Cinematografica