GIT Pisa Livorno
Gruppo di Iniziativa Territoriale di Banca Etica
Come Git Pisa-Livorno aderiamo a questa lettera scritta dai Soci Zanotto e Morreale , e la giriamo a tutti i nostri Soci locali.
Siamo estremamente colpiti e preoccupati dalla deriva che il nostro Paese ha preso.
Faremo sentire la nostra voce a difesa dei diritti dell’Uomo e della Democrazia.
Il Git Pisa-Livornp
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Ai soci di Banca Etica e Parlamentari
Gianni Girotto
Steni Di Piazza
e.p.c.
Al C.d.A. di Banca Etica
Al Comitato Etico di Banca Etica
Cari soci senatori, siamo come voi soci di Banca Etica, attivi anche come volontari sui territori. Seguiamo con attenzione ed orgoglio l’impegno del gruppo Banca Etica nella ricerca e messa a disposizione di strumenti “a sostegno dell’attuazione dei principi costituzionali e del diritto a ricevere asilo e protezione da parte di chi rischia la vita nel proprio paese d’origine”. Per questo il 18 maggio 2019 abbiamo approvato nell’assemblea dei soci a Bologna una Mozione a sostegno dell’impegno di Banca Etica per la tutela della dignità umana e l’inclusione dei migranti, approvata pressoché all’unanimità (4261 favore-79 contro), forse anche con il vostro voto.
Banca Etica con noi singoli soci sostiene la campagna a favore di Mediterranea, per salvare vite in mare, mettendo a disposizione prodotti finanziari ed una raccolta fondi. Forse anche voi vi avete contribuito direttamente, ma sicuramente lo avete fatto tramite l’essere clienti e soci della banca. Ci chiediamo ora se siamo anche noi “complici” di futuri “reati” di salvataggi umanitari.
Abbiamo partecipato, e tuttora partecipiamo, sul territorio alle molteplici iniziative che favoriscono la solidarietà e l’inclusione sociale, anche degli immigrati salvati dal mare con tutta la rete di Banca Etica.
Abbiamo fatto nostro l’appello venuto dalla Sicilia “No ad un atto che criminalizza chi salva le vite in mare” rivolto ai numerosi parlamentari siciliani eletti nelle liste del movimento 5 Stelle. Don Ciotti di Libera ha richiamato con forza la responsabilità non solo politica ma anche etica del voto. La “disumanità non può diventare legge”.
Nel momento in cui è stato annunciato il “Decreto sicurezza bis” speravamo che il governo si ravvedesse e tenesse conto delle osservazioni di UNHCR, del Consiglio d’Europa, dell’Alto Commissario della Nazioni Unite, delle mille voci della società civile, contrarie al decreto ed alla sua applicazione d’urgenza. Ma così non è stato. Senza dare alcun peso alle istanze e alle richieste ricevute per una revisione delle norme, i parlamentari dei partiti della maggioranza hanno votato compatti il decreto e la fiducia.
Solo pochi senatori di maggioranza si sono dissociati dalle direttive di partito, ma tra questi non ci risultano i vostri nomi. Quindi avete approvato il decreto, rispettando le indicazioni del vostro partito ed avallando conseguentemente il contenuto del decreto.
Siete soci noti e legati al nome di Banca Etica a livello pubblico. Il socio Di Piazza ha ricoperto incarichi direttivi nel gruppo Banca Etica e di cui risulta ancora dipendente.
Siamo quindi rimasti interdetti, e non solo, nell’apprendere che c’è il vostro nome a sostegno delle norme che prevedono multe fino a un milione di euro per le navi delle ONG che operano soccorso in mare, l’arresto dei loro comandanti, l’inasprimento di pene per reati legati a manifestazioni civili di legittimo dissenso da parte dei cittadini, oltre ad altre restrizioni di diritti civili che si pensavano acquisiti. Avete condiviso un decreto “inaccettabile e che mette in gioco i diritti fondamentali della persona” (G.M. Flick).
Avete messo la firma su un provvedimento governativo che di fatto “criminalizza” chi svolge azioni umanitarie e di solidarietà e nel contempo mira ad eliminare il dissenso dei cittadini: ci sembra un disconoscimento dei valori su cui poggia l’azione di Banca Etica, non sono solo di tipo finanziario, ma anche sociale e culturale.
Vi chiediamo quindi con questa lettera, inviata da soci a soci, una spiegazione per comprendere quali possano essere stati i motivi che vi hanno spinti a questa scelta, scelta che a noi soci appare in contrasto con la mission di Banca Etica, delle sue attuali politiche, se non anche dello stesso statuto.
In assenza di vostre spiegazioni plausibili, ci auspichiamo che il c.d.a. si faccia parte attiva verso di voi, ed eventuali altri soci con ruoli pubblici, affinché, ribadendo la mozione approvata in assemblea sopra citata, faccia presente il nostro netto dissenso come soci. Il C.d.A. valuti anche, in tal caso, una dissociazione pubblica verso tale provvedimento ed i suoi firmatari.
Con il silenzio non si avallino tali norme e si accetti l’adesione di soci che ricoprono cariche pubbliche a scelte in contrasto con la mission della banca.
Continueremo con il nostro impegno a contrastare, con i mezzi civili rimasti a nostra disposizione, queste norme che stanno portando ad un imbarbarimento della società, alla sua disumanizzazione ed a silenziare i cittadini, quella parte di società civile che crede ancora nella solidarietà e nell’umanità.
Verona e Bassano del Grappa, 09.08.2019
I Soci di Banca Etica
Morreale Antonio – Verona
Zanotto Giuseppe A. – Bassano del Grappa