GIT Lazio Nord
Gruppo di Iniziativa Territoriale di Banca Etica
di Paolo Pulicani
All’inizio di ogni anno nuovo siamo di solito sommersi da una valanga di bilanci in cui tutte le aziende riassumono l’andamento dei loro affari nell’anno appena trascorso– vendite, guadagni perdite – e che vengono utilizzati per giudicare la salute delle imprese.
Ogni anno anche Terna, la società che gestisce le linee di alta tensione che trasportano l’elettricità in tutto il territorio italiano, pubblica il suo bilancio economico. Ma oltre a questo bilancio economico, Terna ne pubblica anche un altro: si tratta del bilancio del settore dell’energia elettrica nazionale.
E’ il primo dei due documenti interessanti che ci permettono di avere una indicazione di quanta energia consuma il nostro paese – l’altro documento è il Data Book annuale pubblicato dall’Unione Petrolifera, l’associazione costituita nel 1948 che riunisce e rappresenta le principali Aziende che operano in Italia nell’ambito della lavorazione, della logistica e della distribuzione dei prodotti petroliferi e dei biocarburanti.
In questo articolo ci occuperemo della energia elettrica. Come per il bilancio economico, anche il bilancio del settore elettrico è fatto di ingressi (fonti primarie che vengono trasformate in energia elettrica) ed uscite (energia elettrica che viene utilizzata per vari usi finali).
La figura mostra il bilancio elettrico nazionale per l’anno 2018 tratto dai dati pubblicati da Terna. Sulla parte sinistra è indicata la produzione elettrica e sulla destra i consumi elettrici. I dati sono espressi in percentuale ed in Terawatt-ora (TWh) – un TWh è pari a un miliardo di kWh
Possiamo farci un’idea di quanta energia è un TWh utilizzando una unità di misura fittizia che chiameremo EUA (Energia Umana Annuale): un EUA è l’energia necessaria ad un essere umano medio durante un intero anno per restare in vita (metabolismo) ed eseguire le normali attività della vita (riposo, lavoro, etc.). Naturalmente il valore di un EUA dipende da vari fattori (sesso, età, peso, tipo di lavoro etc.) e quindi considereremo un valore medio che è pari a circa 1500 kWh all’anno.
PRODUZIONE
Vediamo dal diagramma che la quantità totale di energia elettrica richiesta dalla rete nel 2018 è stata pari a 321,4 TWh. Utilizzando la nostra unità di misura fittizia, questa quantità è equivalente alla energia di circa 214 milioni di esseri umani. Potremmo definirli i nostri “schiavi energetici” che sono a nostra disposizione per scaldare, raffreddare, illuminare, muovere le cose ed in genere aiutarci ad eseguire tutte le attività che noi riteniamo necessarie.
Ma da dove provengono questi 214 milioni di utili servitori? Questo lo possiamo leggere nella parte sinistra del diagramma:
1. 114,4 TWh (pari al 34,7%) è elettricità prodotta con fonti rinnovabili. Nella nostra unità di misura, stiamo parlando di più di 74 milioni di EUA: questi sono i nostri servitori rinnovabili. Li utilizziamo ma sappiamo che li avremo di nuovo a disposizione l’anno dopo, e l’anno dopo ancora e così via, perché vengono rigenerati in maniera naturale. Sono anche servitori indigeni, nel senso che vengono prodotti nel territorio italiano. La tabella seguente riassume la produzione elettrica da rinnovabili nel nostro paese per l’anno 2018 assieme alla indicazione del numero di EUA equivalenti:
FONTE TWh 2018 % PROD. EUA
IDROELETTRICO 48,2 15,00% 32.133.349
SOLARE 22,3 6,90% 14.866.674
EOLICO 17,6 5,50% 11.733.339
BIOENERGIE 17,5 5,50% 11.666.673
GEOTERMICO 5,8 1,60% 3.866.669
TOTALE 111,4 34,70% 74.266.704
2. 166,7 TWh (164,4 TWh più 2,4 TWh per i pompaggi, pari al 56,9%) è elettricità prodotta con fonti non rinnovabili. Stiamo parlando di più di 111 milioni di EUA. Questi sono i nostri servitori non rinnovabili: li utilizziamo ma sappiamo che ogni anno che passa ce ne saranno sempre di meno e sono costosi. Infatti sono servitori che provengono quasi totalmente dall’estero (la produzione di carbone, gas e petrolio in Italia è assolutamente trascurabile rispetto ai consumi) e vanno a caricare il costo della nostra bolletta energetica nazionale – la somma totale che spendiamo annualmente per importare gas, carbone e petrolio. La tabella seguente riassume la produzione elettrica da fonti non rinnovabili nel nostro paese per l’anno 2018 assieme alla indicazione degli EUA equivalenti:
FONTE TWh 2018 % PROD. EUA
CARBONE 25,6 8,00% 17.066.675
GAS NATURALE 125,5 42,70% 83.666.709
ALTRI COMBUSTIBILI 15,6 4,90% 10.400.005
TOTALE 166,7 56,90% 111.133.389
Inoltre i nostri servitori energetici non rinnovabili, nel fare il loro lavoro, respirano ed emettono CO2. Quanta? La tabella seguente mostra le emissioni di CO2 delle otto centrali elettriche a carbone attualmente in funzione in Italia:
Centrale Azienda Potenza (MW) Anno Emissioni
Commissioning Mt/anno
Brindisi Sud Enel 2640 1991 6,5
Fusina Enel 976 1964 6,7
La Spezia Enel 600 1967 2
Sulcis Enel 590 1986 1,1
Torrevaldaliga Nord Enel 1980 2009 9,7
Fiumesanto EP Produzione 640 2003 2,5
Monfalcone A2A 976 2003 6,3
Brescia A2a 75 1987 0,21
TOT 8477 35,01
Vediamo che per eseguire il loro lavoro i nostri 17 milioni di servitori energetici al carbone emettono circa 35 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, quindi circa 2050 kg di CO2 all’anno per ciascuno di loro. Per confronto, un essere umano medio emette con la respirazione circa 330 kg di CO2 all’anno. E per quanto riguarda i nostri servitori energetici che funzionano a gas naturale? I dati ISPRA indicano una emissione di 0,37 kg CO2 per ogni kWh prodotto usando gas naturale e quindi ogni servitore non rinnovabile che funziona a gas naturale emette in un anno 555 kg di CO2. I rimanenti servitori non rinnovabili (compresi sotto la voce altri combustibili) emettono in media in anno 1050 kg di CO2 ciascuno.
FONTE Kg CO2 anno EUA EUA Mt CO2 anno
CARBONE 2050 17.066.675 35,0
GAS NATURALE 555 83.666.709 46,4
ALTRI COMBUSTIBILI 1050 10.400.005 10,9
TOTALE 111.133.389 92
Quindi, in totale, per fornirci i loro servizi i 111 milioni di lavoratori energetici non rinnovabili emettono ogni anno in atmosfera circa 92 Milioni di tonnellate di CO2 all’anno.
3. 43,9 TWh (pari al 13,7%) è elettricità che importiamo dall’estero attraverso i collegamenti elettrici gestiti da Terna che scambiano energia elettrica con i paesi europei confinanti (Francia, Svizzera, Austria, Montenegro, Grecia, Malta e Corsica) e corrispondono a circa 29 Milioni di EUA. Questi servitori in transito sono rinnovabili o non rinnovabili? Dipende da come vengono prodotti nei rispettivi paesi di origine. In generale si tratterà di un miscuglio tra rinnovabili e non rinnovabili. Per non fare una doppia contabilità si assume che la CO2 emessa da questi servitori sia contabilizzata nei paesi di origine.
CONSUMI
La parte a destra del diagramma ci mostra come utilizziamo i servizi forniti dai 214 milioni di servitori elettrici.
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18 TWh sono le perdite della rete. In pratica il lavoro di 12 Milioni di EUA è necessario per trasportare tutti gli altri EUA nei luoghi in cui verranno impiegati. Quindi ci rimangono a disposizione 303,4 TWh pari al lavoro di 202 milioni di EUA per i seguenti usi.
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5,8 TWh sono i nostri 3.870.000 contadini aggiuntivi che vengono impiegati in agricoltura per produrre cibo.
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126,4 TWh sono i nostri circa 84 milioni di operai aggiuntivi che vengono impiegati nelle nostre industrie per fabbricare merci.
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i seguenti 106 TWh, sono circa 70 milioni di commercianti, impiegati, trasportatori, dipendenti pubblici aggiuntivi che fanno funzionare la nostra economia.
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infine i 65 TWh di usi domestici sono i nostri circa 43 milioni di maggiordomi che ci aiutano nelle faccende di casa.
Se dividiamo questi servitori aggiuntivi in media per ogni italiano (con l’avvertimento che si tratta di una media di Trilussa) otteniamo la seguente tabella:
Numero Servitori
serivtori per persona
Contadini 3870000 0,06
Operai 84130000 1,40
Impiegati 70500000 1,18
Maggiordomi 43500000 0,73
Totale 202000000 3,37
Quindi, in media, ogni singolo cittadino italiano ha a disposizione 3,37 servitori a tempo pieno 24 ore su 24.
Naturalmente questa non è tutta la storia della energia. Oltre alla energia elettrica il nostro paese consuma anche energia termica e carburanti e questi dati sono contenuti nel Data Book della Unione Petrolifera, ma l’analisi di questi ulteriori consumi è rimandata ad un prossimo articolo.