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Etica e cooperativa

Vita associativa e governance

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In assemblea, mettiamoci la faccia

A cura del Comitato Etico di Banca Etica

 Finalmente il 18 settembre ci vedremo a Palermo con molte persone socie per l’assemblea straordinaria di Banca Etica, il nostro organo sovrano che determina il futuro prossimo e le strategie di questo grande progetto collettivo di finanza alternativa. Iniziamo così a recuperare decisioni prese prima della pandemia e rimandate con amarezza, come quella di svolgere un’assemblea a Palermo per mettere al centro il tema della legalità. Avremmo voluto essere lì nel maggio 2020 in occasione dell’anniversario della strage di Capaci. Non è stato possibile, ma oggi forse è ancora più importante che Banca Etica si faccia sentire e vedere nel nostro Meridione, mentre la criminalità organizzata approfitta della crisi per strozzare le famiglie più vulnerabili con l’usura. Dobbiamo e vogliamo essere tante/i, in presenza o online.

Con la legalità va a braccetto la trasparenza, valore che Banca Etica promuove con grande coerenza. I giorni scorsi siamo stati classificati in Italia come banca a maggior soddisfazione dei clienti proprio per la trasparenza. In altre banche non sapremo mai se i nostri soldi vengono utilizzati per finanziare il commercio d’armi verso paesi in conflitto o con regimi autoritari. Nemmeno chi si è dotato di una policy interna su questo settore rende pubblico un elenco di transizioni e paesi destinatari, né aggiorna l’elenco di paesi esclusi, rendendo impossibile per i propri clienti formulare una valutazione etica sulle transazioni nel settore armiero. Opacità e anonimato sono scelte proprie di chi osteggia la finanza etica. 

Banca Etica offre trasparenza e investe risorse umane ed economiche per creare spazi di dialogo con e tra i propri soci, spazi in cui si possono esprimere anche posizioni “dissonanti”. In questo confronto le persone ci mettono la faccia, se si ricorre all’anonimato si delegittima il dialogo interno. In questo giorni alcuni soci hanno ricevuto delle mail predisposte da persone che non hanno dichiarato la propria identità e non hanno avuto rispetto per la privacy dei soci. Ecco, crediamo che queste iniziative vadano a minare la fiducia che lega la nostra comunità e pertanto non siano accettabili.

Questo Comitato Etico ha seguito il cantiere sulla Governance Cooperativa e ha visto nascere con legittimità e ampio consenso le proposte sulle modifiche statutarie, proposte dal Cda. Pongono ad esempio giusti limiti ai mandati dei nostri amministratori per favorirne il ricambio, a differenza delle altre banche italiane, pur consentendo alla persona Presidente il tempo di maturare internamente a Banca Etica l’esperienza necessaria per candidarsi a questo incarico e svolgerlo – se rieletta – per non meno di due mandati. Crediamo sia nell’interesse di tutte/i noi che figure apicali nella finanza etica possano crescere e formarsi in questo ambiente piuttosto di dover “acquisire” persone con i requisiti tecnici necessari da altri istituti bancari, visti gli anni di esperienza richiesti dalla normativa.

Per quanto riguarda invece il Cantiere Partecipazione, spostato online ma aperto all’espressione di tutti i punti di vista, dopo la nostra elezione abbiamo potuto seguirne solo l’ultima fase. Il processo di dialogo, iniziato nel 2017, complice anche la pandemia, è durato più del previsto e, probabilmente non in tutti erano ancora chiare le premesse e le esigenze iniziali e, in più, sono sopraggiunte nuove dinamiche e realtà. Ad esempio, sembra esserci oggi una spaccatura interna sull’opportunità di porre limiti ai mandati dei componenti dei GIT. Un gruppo di circa 250 soci ritiene che questo limite non sia il giusto strumento per agevolare il rinnovo dei GIT e l’ingresso di nuovi soci attivi; anzi, viene visto come potenziale elemento di demotivazione dei soci oggi presenti (qui il loro appello).

Riteniamo particolarmente positiva l’apertura dimostrata dal CdA a questa posizione (qui il documento assembleare che lo spiega), prevedendo un voto separato in assemblea su questo punto. Per motivi procedurali, si voterà prima il nuovo regolamento nella sua interezza, per poi andare a votare sull’aggiunta del limite ai mandati per i membri dei GIT. Come Comitato Etico desideriamo stimolare una riflessione sull’importanza di far emergere punti di vista critici espressi con trasparenza.

Il Comitato Etico si impegna comunque a valorizzare nell’anno a venire tutte le iniziative e proposte emerse negli ultimi anni per stimolare la partecipazione giovanile e il ricambio generazionale, riportandole all’attenzione del CdA e della struttura se necessario. A 20 anni dal G8 di Genova e dalle proteste in cui l’attivismo finanziario è uscito dalla nicchia per diventare scelta politico-culturale di tanti giovani, è necessario soffiare sulla brace e riaccendere il fuoco. Votiamo quindi numerose/i in questa assemblea e poi torniamo a popolare tutti i luoghi di partecipazione della banca, mettendoci la faccia