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Bilancio 2024: come sono state utilizzate le liberalità?

Bilancio 2024: come sono state utilizzate le liberalità?

Ogni anno una parte dell’utile realizzato da Banca Etica viene destinato a progetti di educazione critica alla finanza e diffusione della cultura della finanza etica, gestiti dalla nostra Fondazione Finanza Etica. 

Barbara Setti, responsabile Area Ricerca ed erogazioni liberali racconta come sono stati impiegati gli utili destinati a liberalità del Bilancio 2024.

Usare una parte degli utili per fare qualcosa che non abbia come obiettivo altri utili. È una decisione non scontata nel mondo bancario, ma pratica comune per Banca Etica. Ogni anno  Fondazione Finanza Etica riceve una quota delle liberalità deliberate dal CdA della banca e ne coordina l’impiego. Non si tratta di scegliere “a chi dare dei soldi”, ma di far funzionare un pezzo di strategia che tiene insieme territori, ricerca, partecipazione e analisi critica. concentrandosi su due ambiti: coerenza e impatto. Le risorse sono servite a consolidare attività già avviate e ad aprire nuove direzioni. Ma soprattutto a mettere a sistema relazioni, strumenti, linguaggi.
Nel 2024, insieme alla propria governance, la Fondazione ha definito una nuova policy per l’erogazione di contributi a soggetti terzi, che sarà operativa dal 2025. Si tratta di uno strumento pensato per rendere più trasparente, tracciabile e coerente il sostegno economico a progetti esterni, definendo con chiarezza chi può accedere, come presentare una proposta e in che tempi. 

Immaginare insieme: ToBE e la cultura cooperativa

Tra le esperienze più rilevanti del 2024 c’è il passaggio dal progetto Cultura Cooperativa a ToBE: un nuovo percorso formativo triennale, coordinato dalla Fondazione, pensato per rafforzare l’identità culturale del Gruppo; partirà nel 2025. Non si tratta solo di trasmettere competenze tecniche, ma di proporre uno spazio di confronto continuo sui dilemmi etici che attraversano oggi il mondo finanziario. 

La coerenza: pratiche che parlano tra loro

Finanza etica non è solo credito responsabile. È anche chiedere conto a chi non lo fa. Da qui l’impegno nell’azionariato critico, che quest’anno ha coinvolto sedici società quotate, tra cui Eni, Leonardo e Inditex. Abbiamo partecipato alla COP29 a Baku, continuato a coordinare il network Shareholders for Change e pubblicato il settimo Rapporto europeo sulla finanza etica in Europa, presentato a Madrid a novembre 2024.
Accanto all’attività pubblica, abbiamo rafforzato il coordinamento con il mondo accademico, con nuovi strumenti di valutazione delle proposte di ricerca, una mappatura aggiornata delle collaborazioni e l’unificazione delle pagine “Studia con noi” di tutto il Gruppo.

Coprogettare con i territori

Il lavoro con i Portatori di Valore ha proseguito il suo percorso: non solo come strumento di finanziamento dal basso, ma come modalità per sperimentare forme di coprogettazione strutturata. Le Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali sostenute in Veneto, Lombardia, Toscana, Lazio, Puglia e Sicilia sono passate dalla progettazione alla pratica: progetti di impianti reali, governance condivisa, modelli replicabili. Anche la sperimentazione di strumenti educativi – come Commonspoly, il Gioco delle Banche e il nuovo Gioco delle Comunità Energetiche – si è sviluppata in dialogo con persone educatrici, attivisti e attiviste e scuole.

Educazione e formazione: consolidamento e nuove traiettorie

La piattaforma Valorilab.it ha visto una crescita significativa: sei moduli attivi, due MOOC online (tra cui Finanza Etica: ieri, oggi e domani, realizzato in collaborazione con Edulia Treccani Scuola), nuovi contenuti in arrivo, e oltre 7.000 visualizzazioni. 

Le persone giovani: non pubblico, ma protagonisti

Uno dei temi trasversali emersi con più forza nel 2024 è il coinvolgimento attivo delle persone giovani. Non solo come destinatarie di attività educative, ma come protagoniste di percorsi progettuali. È il caso di EtiCall la prima Summer School della Fondazione, che ha riunito 30 partecipanti under 35 da Italia e Spagna in un’esperienza formativa residenziale costruita su scambio, confronto e connessioni. L’adesione, oltre ogni aspettativa, ha mostrato che esiste una domanda reale di spazi in cui poter parlare – anche con leggerezza – di finanza, comunità e giustizia sociale. Lo stesso approccio è stato adottato nel progetto europeo Fashioning a Just Transition, che coinvolge attivisti e attiviste 18-30 anni nel ripensamento del settore moda, e nel lavoro di engagement universitario, come i workshop dell’Università di Pisa sul ruolo degli azionisti critici nelle assemblee delle società quotate. Il Premio Tesi di Laurea Antonio Genovesi, giunto alla quarta edizione, ha premiato tre ricerche su temi emergenti: caporalato urbano, intelligenza artificiale e climate risk, edilizia sostenibile.

Finanza, pace, responsabilità

Ci sono temi che attraversano più attività, più linguaggi, più pubblici. La costruzione della pace è uno di questi. Nel 2024 abbiamo pubblicato il primo rating sull’esposizione delle banche italiane al settore militare: ZeroArmi. Un lavoro di ricerca, analisi e pressione che ha generato un confronto aperto anche all’interno del sistema finanziario tradizionale. Parallelamente, abbiamo lanciato il MOOC Dividendi di Pace, un corso online sul legame tra finanza, conflitti e disarmo. Due strumenti diversi – uno per orientare le scelte delle istituzioni finanziarie, l’altro per alimentare consapevolezza diffusa – ma che nascono dalla stessa idea: una finanza che non ignora le conseguenze delle proprie decisioni.

Finanza etica come spazio pubblico

Non tutte le attività sono visibili allo stesso modo, ma molte condividono la stessa funzione: tenere aperto uno spazio pubblico per riflettere su finanza, diritti, giustizia. Nel 2024 la Fondazione ha promosso la terza edizione, a Modena, di Festivalori e sostenuto progetti come Monetine, pensato per contrastare la violenza economica di genere anche all’interno degli istituti finanziari. Sono stati sostenuti anche progetti culturali e civici coerenti con la missione della Fondazione, come il documentario Il sangue mai lavato, il Festival Sabir e la Pride Croisette, a conferma del legame strutturale tra giustizia economica e rappresentazione sociale.

Ci sono fondi che finanziano, altri che abilitano. Le liberalità di Banca Etica gestite da Fondazione Finanza Etica non finanziano progetti occasionali, ma processi che mettono in relazione competenze, territori e visioni. La Fondazione agisce in questo spazio: tenendo insieme attività diverse, promuovendo scambi, curando continuità. Non si tratta di fare “in più”, ma di dare coerenza a ciò che già c’è – e renderlo accessibile, vivo, condiviso.