A cura di Corrado Fontana di Valori.it
«C’è sempre un modo diverso per svolgere alcuni compiti. E per realizzarlo spesso bisogna cambiare le regole di fondo, ma anche modificare i propri schemi mentali. E se è vero che la logistica è sempre più permeante nelle nostre vite, in maniera via via più profonda, che desideriamo ricevere a casa ciò che ci serve, chi opera in questo settore può ripensare i processi, perché è importante il modo in cui si decide di fare parte delle città dove viviamo». Come dire, traducendo le parole di Giorgia Notari di EBC Green Logistic, di fronte al boom dello shopping online e del sistema delle consegne a domicilio che il modello Amazon e l’impatto della pandemia di covid19 hanno imposto, si può – si deve, aggiungiamo – ripensare in modo sostenibile (e anche silenzioso) ai sistemi di consegna. Un obbiettivo ben chiaro fin dal 2011, da quando il fondatore di EBC, Ivan Azzaro, sceglieva di costruire l’impresa di servizi genovese intorno alla bici cargo, ovvero al mezzo di trasporto merci più ecologico che c’è.
Oggi, tra fattorini (a pedali e al volante), operatori in amministrazione, magazzino e comunicazione, l’azienda occupa una decina di persone e movimenta sette mezzi (biciclette e furgoni 100% elettrici) 7 giorni su 7, perlopiù tra la città e la regione Liguria. Ma EBC cresce sotto vari aspetti. Sta articolando il proprio progetto nella comunicazione, coinvolgendo gli studenti del liceo artistico Paul Klee per migliorare il racconto di sé e invitare alla riflessione sul consumo consapevole. Inoltre sta assumendo personale e, grazie all’evoluzione tecnologica dei veicoli, sta sperimentando – in partnership con altre realtà simili – tratte di consegna medio-lunghe a zero emissioni: Linea 0 è un collegamento con Milano inaugurato per la Settimana europea della mobilità 2020. Infine, presto entrerà in servizio un furgone più grande, comunque elettrico al 100%, e cambierà il magazzino con un vero hub logistico di ultimo miglio, più vicino al cuore della città, nel quartiere di Albaro.
Un bel traguardo, raggiunto anche grazie sostegno della filiale genovese di Banca Etica, che manifesta grande sintonia con EBC Green Logistic: «È una realtà a cui siamo affezionati, che abbiamo visto nascere con coraggio e fatica, e che apprezziamo per i valori e la scelta 100% etica. Il loro slogan è #facciamomenorumore, il nostro per loro è #facciamotantorumoreinsieme per la promozione di scelte responsabili nel campo dell’ambiente e della logistica». E Notari, del resto, conferma la piena soddisfazione nel rapporto instaurato. «Con Banca Etica collaboriamo dal primo giorno. È la banca che naturalmente, a livello di valori, ci sembrava giusta per noi. Abbiamo sperimentato sempre un clima positivo e, quando c’è stata la necessità di un finanziamento, ci siamo accorti che la burocrazia – che inizialmente appariva lenta e farraginosa – durante il processo si è rivelata una sorta di “burocrazia molto umana”. Prima e al di là dei numeri, abbiamo trovato persone che si sono sedute a un tavolo per ascoltare chi fossimo. Il che, per la mia esperienza imprenditoriale, risulta essere un fatto di enorme rilievo. E sottolineo enorme. È un valore aggiunto che conferma nella pratica quelli che sono i valori raccontati dalla banca».
La partnership prosegue, quindi, pensando all’allargamento del mercato e al progresso tecnologico della mobilità sostenibile, con la necessità di futuri investimenti, poiché dalla pandemia in poi c’è stato un incremento almeno del 50% della richiesta di consegne. «Il primo mezzo commerciale che abbiamo immatricolato – conclude Notari – aveva una capacità chilometrica ridotta a 180 chilometri, dopo i quali andava ricaricato a una presa elettrica. Quelli che stiamo immatricolando ora arrivano oltre i 300 chilometri, con batterie di nuova generazione, ridotte limitazioni e scarsa necessità di manutenzione… ». Un buon viatico per l’impresa, che al 99% lavora con le aziende, trasporta tantissimo per il settore agroalimentare, consegna la spesa a domicilio, il biologico, e poi merci da imprese a negozi e da questi al privato, o tra diversi punti vendita e magazzini. E di strada da fare ce ne sarà ancora molta.
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