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VOLATILITÀ: COS’È E COME SI AFFRONTA

Quella appena passata è stata una settimana decisamente convulsa, segnata da eventi che hanno pesato negativamente sull’umore dei mercati finanziari, riportando la volatilità a livelli comparabili con quelli della grande crisi del 2008.

Nello specifico a far tremare le borse mondiali sono state soprattutto le parole dalla presidente della BCE Christine Lagarde per spiegare il ruolo della Banca Centrale in tempi di epidemia da Coronavirus lo scorso giovedì 12 marzo soprattutto in riferimento al contenimento degli spread. I più colpiti sono stati ovviamente i mercati azionari e obbligazionari dei Paesi della periferia dell’area Euro, con Milano che ha fatto registrare il peggior risultato di sempre su base giornaliera (-16,9%) e un’impennata dello spread BTP-BUND (oltre 250 bps).
Purtroppo una frase detta male, in un momento di grave crisi come quello attuale, può avere effetti dirompenti.

…nonostante tutto le premesse appaiono buone!

Riteniamo tuttavia che le misure messe in campo della BCE possano costituire un valido supporto per l’economia, nell’attesa che anche la politica comunitaria possa fare la sua parte. Da questo punto di vista, le premesse appaiono buone.

Cosa è la “volatilità” sui mercati finanziari?

Quando sui mercati regna l’incertezza e si verificano turbolenze economiche, spunta fuori il concetto di volatilità. Ma esattamente che cos’è la volatilità?
E’ lo scostamento del prezzo (o del rendimento) rispetto al suo valore medio di un certo periodo: si dirà che è molto volatile quando il suo valore varia in modo repentino in un breve lasso di tempo

Cosa succede ai nostri investimenti quando la volatilità aumenta?

Un titolo molto volatile è più rischioso: potrebbe procurarci forti guadagni, ma pure esporci a gravi perdite. Al contrario, un asset a bassa volatilità è tendenzialmente più stabile e ha fluttuazioni di prezzo contenute. Per gli investitori professionali che adottano strategie speculative, la volatilità rappresenta sia un rischio che un’opportunità: l’aumento della volatilità diminuisce la loro probabilità di vincere, ma aumenta il moltiplicatore della “posta in gioco” sia in caso di vincita sia in caso di perdita. 
In pratica maggiore volatilità significa maggiore rischio.
Quando questo accade, la maggior parte dei “grandi” investitori tende a liberarsi di parte del rischio vendendo le azioni e acquistando titoli più protettivi come le obbligazioni.
Questa manovra richiede livelli di tempismo e conoscenza del mercato che non sono alla portata di noi “piccoli risparmiatori”.

Ma noi allora…. cosa possiamo fare?

Per i piccoli risparmiatori è difficile fronteggiare la volatilità nel momento in cui si intensifica. E’ invece possibile prevenirla attraverso la costruzione di un portafoglio equilibrato e diversificato.
Ecco qualche consiglio:

  • Diversificare: investire in un mix di strumenti (come i fondi comuni di investimento, obbligazioni o altri titoli) che siano tra loro diversi per composizione, settore, area geografica e che sia coerente con i nostri obiettivi di investimento e orizzonte temporale.
     
  • Investire gradualmente: costruire un pò alla volta il nostro portafoglio ci consente di entrare in momenti di mercato diversi e cogliere anche le opportunità che si presentano in fasi avverse di mercato. Attraverso un Pac (Piano di accumulo) per esempio, posso acquistare il fondo più adatto alle mie esigenze, ma posso farlo gradualmente, per esempio, con versamenti piccoli (50/100 euro al mese) o anche consistenti (1000/5000 euro al mese) in funzione del patrimonio a disposizione, attraverso versamenti automatici mensili/bimestrali/trimestrali etc.. 
     
  • Avere una riserva di liquidità per le emergenze: immaginiamo, per esempio, che si verifichi una spesa imprevista, per sostenere la quale abbiamo bisogno di attingere parzialmente al nostro investimento. Se questa esigenza si verifica in momenti di elevata volatilità, aumenta il rischio di uscire dall’investimento nel momento sbagliato e compromettere il risultato che avevamo sperato. A questo scopo esistono fondi di tipo “monetario” o “breve termine” che investono solo ed esclusivamente in titoli di stato di prossima scadenza (circa un anno, massimo 18 mesi). In questi prodotti la volatilità è minima.Un’altra via è rappresentata dagli strumenti di risparmio “non quotati” come per esempio i Time Deposit. Si tratta semplicemente di conti bancari vincolati fino ad una scadenza e che affiancano la possibilità di un piccolo rendimento a quella del disinvestimento anticipato.
     
  • Pensare alla protezione: non dimentichiamo che molti dei normali imprevisti che possono accadere sia nella vita privata che professionale possono essere affrontati con il supporto di strumenti di protezione di tipo assicurativo o mutualistico (per esempio: responsabilità civile, infortuni, salute… ). Più imprevisti abbiamo pensato a coprire, minore sarà la probabilità di dover attingere al nostro investimento in un momento “sbagliato”.

Per appronfondire leggi anche l’articolo di Etica Sgr “Coronavirus, lo scenario economico e il posizionamento dei fondi di Etica Sgr >