Fare agricoltura e innovazione, produrre buoni frutti dalla terra e trasformarli, generare sensibilità e conoscenza verso la natura tramite la didattica, allargare le attività all’ambito turistico-ricettivo, fare rete territoriale con soggetti pubblici e privati. E, soprattutto, perseguire questi traguardi con professionalità, mirando innanzitutto ad offrire accompagnamento e occupazione per persone fragili. Questo, in sintesi, è il modello di business che anima la cooperativa sociale Capovolti, con sede legale a Salerno ma operativa perlopiù tra il mare e le campagne nei dintorni di Battipaglia. Un’organizzazione ancora giovane – nata nove anni fa sulla spinta dei familiari di persone con disabilità mentale – e cresciuta, fin da subito, sulla base di una collaborazione con Banca Etica, con cui condivide valori e visione. Tanto che così ne parla Giuseppe Sottile, responsabile territoriale dell’area Sud per la banca: «Quella con Capovolti è una relazione di qualità, dove convergono per noi la dinamica dell’accoglienza e quella dell’inserimento sociale e lavorativo delle persone accolte. Il tutto in una logica di progressivo affrancamento dalla logica assistenzialistica e, al contempo, di ridimensionamento della dipendenza dal pubblico attraverso la produzione agricola».
E infatti il cuore di Capovolti, che pure nel tempo si è strutturata con servizi di tipo socio-sanitario (secondo quanto previsto dal bando di Fondazione con il Sud da cui è partito il progetto nel 2013), sono i circa 9 ettari di terra coltivata nella fattoria didattica e sociale di San Vito di Montecorvino Pugliano, dove si produce olio, si coltiva frutta per marmellate e confetture, si raccoglie il miele. E dove bambini e ragazzi possono imparare e giocare attraverso un ampio ventaglio di laboratori ed esperienze in campo, dalla Caccia al tesoro al Gioco delle stagioni, e possono entrare in contatto con l’Ape amica e l’Hotel degli insetti… nonché scoprire il famoso OrtoQuadrato©.
«OrtoQuadrato – spiega Francesco Napoli, portavoce regionale del Forum Agricoltura Sociale, nonché presidente di Capovolti – consiste nella realizzazione di un cassone, un format di agricoltura fuori terra costituito da nove moduli quadrati di 40 x 40 cm ciascuno. Per cui il modello standard è 120 x 120 cm. All’interno di questi moduli, grazie all’interazione e all’integrazione tra le colture riusciamo ad ottenere una produzione agricola di alta qualità e di grande resa. Il format consente inoltre un notevole risparmio idrico e minore consumo di suolo, costituendo un modello innovativo anche sul piano ambientale. Inoltre, proprio per le sue caratteristiche di gestione pratica, prevede una programmazione e un’organizzazione annuale stagionale delle colture, una rotazione scandita da una serie di passaggi. Questo favorisce, nell’accompagnamento di beneficiari con disabilità mentale, ma anche di anziani con deficit neurodegenerativi…, di rafforzare e mantenere una serie di abilità cognitive. Insomma, OrtoQuadrato assolve funzioni produttive ed è uno strumento riabilitativo, funzionale all’inserimento lavorativo. E nelle scuole unisce aspetti ludico-ricreativi ed educativi».
Con l’agricoltura e OrtoQuadrato al centro, il progetto Capovolti – che occupa circa 25 persone, tra soci e collaboratori – nel 2016 ha aperto una casa-alloggio, nel 2018 un centro sociale polifunzionale diurno e nel 2020 ha avviato servizi di accoglienza in appartamento (attualmente la cooperativa accompagna tra i 30 e i 35 utenti). Inoltre sta avanzando il progetto Cometa Park, una sorta di “parco dei divertimenti della natura”, dove si tengono campi estivi, eventi, e attività escursionistiche all’aperto (trekking e cicloturismo).
E tutto procede fianco a fianco con Banca Etica. «L’abbiamo scelta in prima istanza come istituto bancario che avesse caratteristiche valoriali in linea con le nostre attività – conclude Napoli –. E poi non tutte le banche sanno lavorare col Terzo settore e comprendono bisogni, aspettative e criticità di enti come il nostro. Nel tempo si è perciò consolidata una fiducia e stabilito un rapporto umano che non sono scontati: abbiamo trovato accompagnamento, relazione, confronto, e condivisione dei processi dell’impresa, oltre alle connessioni con la rete che alla banca fra capo».
Photo Credits: Capovolti
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