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Trasformare il tempo libero

Trasformare il tempo libero

Eina è una cooperativa che opera per l’inclusione sociale e lavorativa delle persone a rischio di esclusione. Tra gli incarichi, quello di Educazione nel tempo libero comprende quelle attività rivolte alla comunità educativa, che include famiglie, AFA e centri: Attività educative nel tempo libero e nelle vacanze scolastiche, gestione delle mense scolastiche, ecc.

Il loro impegno sociale li rende consapevoli dei bisogni sociali, sempre più complessi e difficili da soddisfare, che possono portare le persone a situazioni di precarietà socioeconomica. Per questo vogliono contribuire allo sviluppo sociale sostenibile delle persone, delle entità e dei territori con cui lavorano.

Abbiamo parlato con Ricardo Ramírez, manager di Eina, del momento attuale e delle sfide future della cooperativa.
 

Da dove nasce l’idea di Eina cooperativa?

Sulla base dell’esperienza e della riflessione di un gruppo di persone in relazione ai limiti del lavoro di comunità e alle difficoltà nel rispondere ai bisogni socioeconomici delle persone a rischio di esclusione sociale. Allo stesso tempo, queste persone volevano creare un’alternativa lavorativa che non fosse legata al consueto mercato del lavoro, caratterizzato dalla precarietà a cui conduce queste persone.
 

Quali sono gli obiettivi e le linee di lavoro dell’ente?

Siamo una cooperativa senza fini di lucro il cui obiettivo è l’inserimento sociale e lavorativo di persone a rischio di esclusione. Per ottenere questo risultato, sviluppiamo attività socio-educative e di assistenza sociale come mezzo per generare occupazione e disporre di risorse per promuovere nuovi progetti nell’ambito dell’Economia Sociale e Solidale che siano generatori di luoghi di lavoro con condizioni adeguate.
 

Come ti ha colpito la crisi del Covid e come la stai gestendo?

Data la natura dei nostri servizi, che sono forniti nella maggior parte dei casi in centri educativi e civici, ha avuto un effetto devastante, con una riduzione di quasi il 90% della nostra attività. Questo ci ha costretto a realizzare un ERTO (formula per invitare i lavoratori a lasciare temporaneamente l’azienda, fino a nuova attività economica. È stato usato molto in una pandemia per non licenziare in blocco i lavoratori), che ha interessato il 65% delle persone che lavorano nella cooperativa. Inoltre ha generato notevoli perdite, da cui la necessità di richiedere un prestito.

Per alleviare gli effetti più immediati, soprattutto dovuti al ritardo nella riscossione della disoccupazione da parte delle persone colpite dall’ERTO, abbiamo offerto la possibilità di ricevere un pagamento anticipato del beneficio per contribuire a ridurre eventuali problemi di pagamento.

Parallelamente, abbiamo iniziato a predisporre nuovi servizi e a rivedere i progetti esistenti, con il duplice obiettivo di poter riprendere l’attività con maggiore diversificazione e di avere più capacità nella gestione dei servizi che già offriamo.
 

Gestisci due case vacanza e diversi campi estivi, come si presenta questa stagione?

Abbiamo lavorato per garantire lo svolgimente delle attività estive. Ciò ha comportato un intenso lavoro di ridefinizione dei Servizi e di adattamento alla nuova situazione, con la speranza che potessero finalmente essere realizzati. Siamo preoccupati per le difficoltà che potremo incontrare e le incertezze che si stanno verificando, ma questo non ferma il nostro impegno per garantire ai bambini la possibilità di ritrovarsi e superare gradualmente la situazione, indipendentemente dalle circostanze avverse.
 

Quali sono le tue prospettive per il futuro?

Cerchiamo di essere il più positivi possibile, anche se il futuro che si prospetta è complicato e incerto, di contrazione, che renderà più che mai necessario praticare i valori di solidarietà e cooperazione che difendiamo. Allo stesso tempo, però, si aprono anche possibilità di migliorare i nostri processi di funzionamento interno e quelli di adattamento necessari per continuare a offrire la stessa qualità di servizi con meno risorse.
 

Perché hai deciso di lavorare con una banca come Fiare Banca Etica?

Fin dai nostri inizi abbiamo scommesso sull’Economia Sociale e Solidale (ESS). Ciò si è riflesso nel lavoro con enti e società ESS, nella misura in cui la situazione di solvibilità della cooperativa ce lo ha permesso. In questo senso, avevamo da tempo contemplato la necessità di lavorare con un soggetto che offre servizi bancari in senso stretto, poiché capiamo che è un settore strategico se vogliamo davvero che l’ESS abbia un impatto reale e pronunciato, con l’estensione di un modello aperto a tutta la società. Quindi, quando abbiamo avuto l’opportunità di lavorare con Fiare, l’abbiamo fatto.
 

Promuovi altri progetti comunitari e di economia sociale. Quali sinergie pensi che ti porti il networking?

Fare rete è per noi sia una necessità che una scommessa strategica. È una necessità in quanto riteniamo che sia il modo migliore per promuovere nuovi progetti, in linea con i nostri obiettivi sociali, progetti che abbiano anche una maggiore capacità di trasformazione. Ed è una scommessa strategica in quanto è il nostro modello di crescita, un modello che deve basarsi sulla crescita in rete di una pluralità di soggetti, che garantisce l’orientamento ai valori dell’ESS ed evita l’orientamento al mercato che, molto spesso , è necessario da un certo volume di attività.

Sappiamo per esperienza personale che si tratta di un modello pieno di difficoltà, che comporta il coordinamento di una pluralità di visioni e interessi molto spesso differenti, ma è proprio in questa pluralità che possiamo estrarre insieme nuovi apprendimenti, idee e possibilità, con un reciproco arricchimento delle entità a cui partecipiamo.

www.einacooperativa.coop