In collaborazione con Corrado Fontana, di Valori.it

Delle volte basta poco. Una buona idea, lo strumento giusto, un minimo sostegno economico e la volontà di realizzarla. Così, dalla scelta di Andrea Morandi, bresciano classe ’85, un passato da geometra, è nata la ditta individuale Ortociclo. E ora, ogni mercoledì – giorno di consegna –, vedere la sua bici un po’ speciale  (una cargo-bike) che sfreccia per le strade della città lombarda è diventata una piacevole abitudine per i concittadini. Perché Andrea trasporta dai 350 ai 500 chili di frutta e verdura a settimana, consegnando a domicilio a un centinaio di clienti, più o meno abituali, la spesa ordinata sul sito Internet (dove trovate anche una sezione di news e una col ricettario). Mentre per quelli che si trovano un po’ più lontani dal cuore dell’area urbana sono disponibili alcuni punti di ritiro posizionati strategicamente.

Un’attività cominciata ormai da tre anni e che oggi si è arricchita di diverse iniziative collaterali (“rami d’azienda”, potremmo quasi dire). Dal catering per i matrimoni alla vendita in stile street food negli eventi locali e in questi casi Ortociclo si trasforma in Ortociclone. «Adesso inizia il periodo dei festival estivi dove posso svolgere questa attività, che comunque richiede molto tempo di allestimento prima dell’evento, oltre al lavoro che si svolge durante le manifestazioni. È abbastanza impegnativo ma è anche remunerativo». Insomma, in attesa che Ortociclo e Ortociclone crescano abbastanza da permettere l’ingresso di qualche collaboratore, a far tutto – coltivazione esclusa – è sempre Andrea Morandi, e sempre con la bicicletta protagonista della scena. Mezzo capace di ispirare immediata simpatia e – soprattutto – assai versatile. Perché ora si fa semplicemente veicolo da trasporto e ora diventa bancone attrezzato per le preparazioni di cocktail e macedonie o pietanze fresche completate al momento.

Un’avventura imprenditoriale in crescita che, come spesso accade, ha richiesto qualche tempo per acquisire solidità e una sostenibilità economica. E che, per arrivarci, si è avvalsa anche del sostegno di Banca Etica. «Ho iniziato spostando il mio conto corrente su Banca Etica perché era un progetto che mi interessava. Dopodiché, nascendo l’idea di Ortociclo, ho comunque pensato di continuare ad appoggiarmi a Banca Etica. Avendo un budget molto risicato ho chiesto un piccolo finanziamento. E pur senza che potessi presentare particolari garanzie, il progetto è stato accolto molto volentieri, e mi è stato approvato un fido iniziale intorno agli 8mila euro».

Così è iniziata una relazione di accompagnamento che è passata per un crowdfunding nell’agosto 2016, «quando mi hanno rubato la bici. Una iniziativa lampo suggerita dagli operatori di Banca Etica. E in pochissimi giorni ho recuperato i soldi necessari a ricomprare la cargo-bike». E poi attraverso altri piccoli finanziamenti e due campagne di raccolta a partire dalla piattaforma Produzioni dal basso». Una dedicata all’avvio di Ortociclone e una successiva per l’acquisto di un furgone che permettesse a Morandi di essere autonomo nel ritiro della merce dai fornitori.

Anche perché, dopo una prima selezione dei fornitori, che all’inizio si limitavano a due o tre aziende agricole, la rete si è ampliata. «Man mano ne sono di nuovi tramite il passaparola – conclude Morandi –, e il parco produttori si è così allargato progressivamente. Ciò consente di avere un paniere diversificato e di far fronte a difficoltà improvvise, come possono essere i danni alle colture causati dal maltempo in alcune zone più che in altre. Si tratta comunque di produttori sparsi perlopiù nella provincia di Brescia, sul lago di Garda o nelle valli. A loro non richiedo una certificazione biologica, ma devo conoscerli personalmente e sapere come lavorano».

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