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LAVORIAMO PER SRADICARE L’OMOTRANSFOBIA

Il 29 giugno 2021 il governo spagnolo ha approvato una proposta di legge che riconosce ai cittadini la possibilità di cambiare il proprio genere a livello legale senza necessità di aver effettuato cure ormonali né di presentare referti medici. Secondo l’Esecutivo iberico, questa nuova norma garantisce alle persone il “diritto all’autodeterminazione” dell’identità di genere.

Con questa approvazione, la Spagna torna ad essere capofila tra i Paesi più all’avanguardia nell’ambito della tutela dei diritti LGBT+. In occasione della fine del mese del Pride e per celebrare questo passo in avanti nella legislazione spagnola, auspicando che sia d’esempio per le altre nazioni europee, pubblichiamo l’intervista a Joaquim Roqueta, presidente della piattaforma LGTBIcat di Barcellona, progetto finanziato da Banca Etica.

Negli anni di attività della piattaforma hai riscontrato progressi nell’uguaglianza?

Una delle principali linee di azione della Piattaforma è lavorare insieme per la difesa dei diritti LGBT+ in tutti gli ambiti della vita e la realizzazione, da parte delle amministrazioni, di politiche pubbliche che evitino discriminazioni e violenze, garantiscano i diritti delle lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersessuali e contribuiscano a costruire una società in cui la diversità sessuale, affettiva e di genere possa essere vissuta in piena libertà.

Uno dei primi traguardi raggiunti dalla Piattaforma LGTBIcat nella sfera pubblica è stata la campagna che ha permesso di dedicare lo spazio pubblico della Glorieta de los Musicos del Parque de la Ciutadella alla memoria di Sònia Rescalvo, donna transessuale uccisa nel 1991 da un gruppo di skinhead neonazisti. La petizione è stata approvata nel 2013. Da allora, la Glorieta de la Transessuale Sonia è un punto di incontro, omaggio e difesa dei diritti delle persone trans.

Gli aderenti alla Piattaforma LGTBICat sono stati i promotori della Legge per garantire i diritti LGBT+ e per sradicare l’omofobia, la bifobia e la transfobia, approvata dal Parlamento della Catalogna nel 2014. L’obiettivo del regolamento è sviluppare e garantire i diritti di lesbiche, gay , bisessuali, trans e intersessuali, nonché l’eliminazione delle diverse situazioni di violenza e discriminazione che le persone LGBT+ continuano a subire in tutti gli ambiti della vita.

La piattaforma LGTBICat è l’ente gestore del Centro LGBT+ di Barcellona, ​​​​il team di riferimento comunale sulla diversità sessuale e di genere. Il Centro offre un ampio catalogo di servizi di assistenza primaria rivolti alle persone LGBT+, sia a livello individuale, di gruppo e familiare e un programma di attività culturali per promuovere la diversità sessuale, affettiva e di genere tra tutti i cittadini. Il Centro LGBT+ è lo spazio di riferimento per il tessuto associativo LGBT+ della città.

La pandemia è stata una sfida aggiuntiva al tuo lavoro quotidiano? Hai adottato misure specifiche?

La pandemia di Covid19 ha mostrato la vulnerabilità della comunità LGBT+, in particolare delle prostitute e della comunità trans. Nonostante il lavoro portato avanti virtualmente, abbiamo gestito e ottenuto aiuti, cure, cibo e invii ad altri servizi o istituzioni quando necessario e cercato ogni tipo di sinergia per poter soddisfare le richieste che ci sono state inviate.

Quali sono i programmi futuri di LGTBI Cat Platform? Quali sfide state affrondando?

Le entità della Piattaforma chiedono che quest’anno, sia le amministrazioni sia la società in generale, ci aiutino a sradicare la fobia LGBT+ e tutto questo incitamento all’odio e discriminazione ancora prevalente nei confronti dela comunità LGBT+. Stiamo lavorando insieme per rendere effettive le politiche pubbliche relative alla diversità sessuale e di genere.

Vogliamo eliminare anche le vulnerabilità e le disuguaglianze; sviluppare regolamenti e applicare leggi antidiscriminatorie che garantiscano veramente l’esercizio dei diritti di lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersessuali, con l’obiettivo di costruire una società in cui la diversità sessuale e affettiva possa essere vissuta in piena libertà. Vogliamo lavorare anche alla promozione dell’educazione sessuale, affettiva e di genere nelle scuole e rendere visibili i diversi modelli di famiglia; impegnarci nella lotta contro le infezioni sessualmente trasmissibili; influenzare le politiche regionali e promuovere azioni sociali, legali e modifiche amministrative che contribuiscano a migliorare le condizioni di vita delle persone con HIV/AIDS e a garantire i diritti sessuali e riproduttivi.

Pensi che si potrebbero creare più sinergie con le organizzazioni dell’Economia Sociale e Solidale per articolare campagne congiunte?

La Piattaforma ha sempre lavorato con istituzioni sia pubbliche che private per raggiungere i propri obiettivi e la difesa dei diritti LGBT+ e ora più che mai pensiamo che dare visibilità alla nostra realtà sia fondamentale. Per questo continueremo a lavorare per articolare campagne congiunte con quelle istituzioni che vogliono dare risposte al nostro lavoro.

 

L’articolo originale è sul blog di Fiare Banca Etica 

 

Photo by Margaux Bellott