Dimensione del testo
ALTO CONTRASTO (CHIARO)
ALTO CONTRASTO (SCURO)
FONT ACCESSIBILI

Etica e cooperativa

Vita associativa e governance

Etica e cooperativa

DUE CHIACCHIERE CON RENATO CHE HA SCELTO BANCA ETICA

Abbiamo fatto due chiacchiere con Renato, socio e cliente di Banca Etica. Nato a Venezia ed attualmente residente a Treviso, ha lavorato presso varie Camere di commercio, prima come funzionario (occupandosi di credito, finanza e Borsa valori) e poi come dirigente (dedicandosi allo sviluppo economico locale). Attualmente in quiescenza, svolge attività di studio, formazione e consulenza in materia di sviluppo sostenibile. Autore di numerose pubblicazioni, sta ultimando un lavoro su uno Stato-modello retto prioritariamente da principi e valori di sostenibilità.

Cosa ti ha spinto a cambiare banca e scegliere Banca Etica?

Proprio per i miei interessi professionali sullo sviluppo e sulla funzione delle banche nel poterlo determinare, mi sono accorto che molte politiche del sistema creditizio non sono in linea con la creazione di un effettivo sviluppo (nemmeno economico, dati i molti investimenti puramente finanziari e speculativi, che danneggiano, anziché migliorare, l’economia reale).
D’altro canto, sono convinto che anche i finanziamenti di sostegno all’economia devono avere almeno una certa quota di destinazione o di sinergia verso le attività sociali ed ambientali, altrimenti non si può parlare di sviluppo e si rischia di danneggiare irrimediabilmente tutto il nostro sistema, senza contare la gravosa eredità per le generazioni future. Soltanto una Banca come la nostra, che persegue fini sociali ed ambientali senza trascurare quelli economici, può assicurarci uno sviluppo sostenibile di lungo termine. Così sono diventato cliente e socio di Banca Etica e successivamente anche investitore in fondi di Etica SGR.

Quanto è importante per te che la tua banca abbia gli stessi valori?

Non è solo una questione di condividere pensieri e valori, ma si tratta pure di un percorso collaborativo in comune. Affidando i miei risparmi ad un’organizzazione di fiducia, so che quanto da me non destinato al consumo servirà per creare nuove opportunità di crescita economica, di miglioramento sociale e di inibizione dei gravi effetti ambientali che si stanno profilando all’orizzonte, soprattutto di origine climatica, ma anche di danno alla nostra salute. Ciò non può avvenire con banche che utilizzano i risparmi dei clienti per finanziare anche imprese che, ad esempio,  delocalizzano le proprie produzioni (per sfruttare il lavoro senza tutele e le agevolazioni pubbliche di tanti Stati senza regole), oppure per sostenere attività dannose per l’ambiente, già abbastanza deturpato.

Quanto è importante per te sapere cosa finanziano i tuoi soldi? Quale settore vorresti che finanziassero?

E’ certamente importante per tutti sapere cosa finanziano i nostri soldi, sia a preventivo (perché tutti contiamo che quanto affidato a terzi ci venga poi restituito), sia a consuntivo (perché desideriamo che il nostro risparmio sia servito a migliorare la società, non a distruggerla). I settori su cui investe Banca Etica, unitamente a quelli in cui investono i fondi di Etica SGR, vanno bene. Infatti non è l’attività economica in sé a fare la differenza, ma come questa viene gestita: si può fare buona economia anche tenendo conto dei problemi sociali ed ecologici. Ciò è dimostrato dallo stesso gruppo di Banca Etica, che riesce a remunerare ugualmente il risparmiatore, pur finanziando iniziative sociali ed ambientali (ma con contenuti economici), e per di più con buoni risultati di gestione e con minori posizioni di rischio di insolvenza rispetto a molte altre banche, sia di grandi che di piccole dimensioni.

Cosa pensi del sistema bancario generale?
Avendo seguito ormai da molti anni il sistema bancario generale, devo dire che qualche decennio fa, seppur non fossero diffusi i principi dello sviluppo sostenibile, le banche si preoccupavano di più che il credito erogato fosse indirizzato verso investimenti di sviluppo delle economie del territorio. Poi, con la globalizzazione, la crescita sfrenata delle dimensioni degli istituti, la libertà di spostamento dei capitali, l’evoluzione degli strumenti finanziari (che si sono complicati, ma non sono migliorati) si è tenuto conto soltanto del rendimento immediato ed a qualsiasi costo, anche in spregio ad ogni comportamento etico e di buon senso.
Purtroppo, nonostante le gravi crisi già verificatesi, non mi pare che questa tendenza stia mutando.

Come ti immagini Banca Etica nel prossimo futuro?
Banca Etica è ancora una piccola banca, anche se virtuosa. Deve crescere, ma, ovviamente, sempre nell’ambito della propria missione istituzionale.
A tale proposito, ritengo che lo sviluppo dovrebbe riguardare: da un lato, una maggiore sinergia tra i suoi servizi ed i suoi clienti, per fare in modo che le adesioni di noi tutti possano conseguire il massimo risultato;
dall’altro, conviene inserirsi più incisivamente nel mondo del credito tradizionale per raccogliere tutte quelle opportunità che la domanda di sostenibilità da parte delle imprese profit oggi manifesta con sempre maggiore intensità. In fin dei conti, Banca Etica è l’unica banca in Italia specializzata nel rating del credito ad impatto (tutte le altre banche, anche se alcune si stanno avvicinando a queste tematiche, sono ancora molto legate nell’organizzazione e nei comportamenti agli schemi dei rating “automatici”).

Grazie Renato per la tua scelta che insieme a quella degli altri soci e clienti di Banca Etica contribuisce a costruire un mondo migiore!

 

Foto di Treviso di DEZALB da Pixabay