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Finanza etica

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CARA BEFANA AIUTACI TU!

Di A. Messina, Direttore Generale di Banca Etica

Cara Befana,

mettiamo subito in chiaro che questa non vuole essere una ruffianeria “di genere”. La verità è che, se ci consenti un po’ di cinico pragmatismo, il tuo collega maschio, Babbo Natale, cui ci siamo rivolti lo scorso anno, deve essere stato molto impegnato, o tanto distratto. Sta di fatto che della nostra lettera, si è assai poco occupato…

Allora, a costo di attendere dodici giorni in più (ma che saranno mai rispetto ad un anno di delusioni?), quest’anno scriviamo a te.

Sì, siamo ancora in attesa di segnali concreti dalla politica. Sembrava che tutto stesse per cambiare in questo 2018 che ci lasciamo alle spalle, eppure, per la finanza e le banche, le cose sono sempre le stesse, e anzi qualcosa va addirittura peggiorando per chi, come noi, prova a fare tutti i giorni una finanza diversa, perché utile, responsabile, etica.

Infatti, le banche continuano a essere considerate e trattate tutte allo stesso modo: quelle che come Banca Etica finanziano un’iniziativa (per dire) sul modello di Mediterranea, e quelle che (sempre per dire) si trastullano con i cerchi nella sabbia. Ci vuole tanto a cogliere le differenze?

Ma gli eventi sono talmente precipitati che non è neanche di questo che ti vogliamo interessare. Infatti cose come la biodiversità bancaria, la proporzionalità regolamentare, la promozione della finanza etica, oggi sono diventate chicche, lussi, richieste che ti potremmo avanzare se avessimo il paraocchi e non ci rendessimo conto di quel che ci accade intorno.

Tu, dalla tua scopa, lo capisci meglio di noi cosa ci sta accadendo? Rabbia, intolleranza, razzismo, egoismo sociale sembrano gonfiare il sentir comune. Ci procurano angoscia, malessere, smarrimento. Per fortuna non è quello che tocchiamo tutti i giorni nel nostro lavoro. La ricchezza delle esperienze che finanziamo, l’attivismo civico dei soci e la solidarietà delle migliaia di iniziative che attraversano l’Italia e la Spagna non sono questo.

Eppure. Eppure qualcuno è riuscito a piegare le percezioni collettive, a spostare il dibattito pubblico sulle paure invece che sulle soluzioni. A rovesciare il rapporto di causa effetto tra Nord e Sud del mondo, tra vittime e carnefici, tra ricchi e poveri.

Siamo nati per reagire a questo. Nel nostro piccolo, portiamo avanti questa missione da vent’anni. Vuoi darci una mano?

Cara Befana, non ti chiediamo nulla per noi, quest’anno. Vorremmo solo più umanità, più giustizia sociale, pace e promozione dei diritti umani. A partire dall’Italia, passando per l’Europa, arrivando alle grandi potenze economiche che dai lati opposti del Pacifico governano il pianeta.

Come dici? Stiamo chiedendo troppo? Non è nei tuoi mezzi una cosa così?
Bé, riconoscerlo non è da tutti. E già ci stai più simpatica del tuo collega che proprio non ci ha filato.

A proposito: si offende se gli diamo del pallone gonfiato? Ah, dici che è una battuta facile? Sì, effettivamente, anche ingrata visto quello che c’è in circolazione….

Hai ragione, cara Befana. Vedi come è facile cadere nella trappola del rancore? Perfino verso Babbo Natale!
Grazie a te per averci dato ascolto. Poterne parlare fa già stare un po’ meglio. E anche se nessuno ha la bacchetta magica, unirsi attorno all’idea di un mondo migliore è un bel regalo che possiamo farci tutti insieme.

Ciao! Salutaci da lassù quando passerai!

 

Foto by Sweta Meininger su Unsplash