Era attesa da molti, in quel di Chioggia (Ve) e non solo. E finalmente è arrivata. Non stiamo parlando – o quanto meno, non solo – dell’estate che predispone alle vacanze, ma dell’apertura di Corte Lusenzo (il nome completo è Corte Lusenzo bike for all, cioè “bici per tutti”). Un bellissimo progetto di ricettività turistica che coniuga l’amore per le due ruote a pedali (ma anche tre ruote, se avete una handbike) e turismo lento, eco-sostenibile, e lega queste due anime a un paesaggio naturale suggestivo attraverso un secondo – ma non secondario – core business dell’attività, ovvero la generazione di inclusione sociale e lavorativa rivolta a persone con fragilità. Il tutto realizzato con la volontà di fare impresa d’eccellenza lungo la pista ciclabile che costeggia una piccola laguna veneta, quella del Lusenzo, appunto, dove sono stati recuperati e ammodernati due edifici con la loro splendida e ampia corte, pronti ad accogliere i turisti di passaggio – con e senza bici – e quelli che vogliono soggiornare qualche notte, avendo a disposizione – oltre ai consueti servizi di un moderno B&B – un locale officina e deposito sicuro per i velocipedi, e persino un’assistenza tecnica qualificata per i propri mezzi.
Dopo le difficoltà imposte dal triennio della pandemia Corte Lusenzo apre perciò, finalmente, i battenti e – sul piano comunicativo – sceglie di mantenere un profilo basso – ci racconta Stefano Ghezzo – per aver modo di consolidare e perfezionare ogni dettaglio dell’offerta. L’impresa, d’altra parte, si inserisce con una bella prospettiva nel settore turistico, forte di una struttura organizzativa solida alle spalle: B-Life, cooperativa sociale di tipo B (cioè finalizzata all’inclusione lavorativa di soggetti svantaggiati) nata dall’incontro tra alcuni professionisti del mondo del turismo e del sociale, che è a sua volta uno spin-off della cooperativa sociale di tipo A Titoli minori, da sempre in relazione con MAG Venezia – tra le realtà fondatrici di Banca Etica -. E proprio Banca Etica è, dal primo giorno, partner finanziario e partecipe del progetto. Non per nulla Matteo Gianella, addetto della filiale di Padova cui Corte Lusenzo si è appoggiata, sottolinea l’importanza che ricopre «La rete di relazioni in via di progressiva costruzione tra la banca e le cooperative coinvolte, fondamentale sia per la loro crescita e maturità sia per Banca Etica, come passaggio di importante sviluppo per ognuna delle controparti in connessione».
Ma questo in cosa si è tradotto concretamente? «La partenza vera e propria della struttura è stata il 17 giugno – ricorda il presidente di B-life, Ghezzo -. La ricezione turistica qui in questo periodo è davvero importante: abbiamo la bike room, che prestissimo diventerà una ciclofficina vera e propria, e all’interno della ciclofficina e della cucina ci saranno i primi laboratori di inclusione sociale destinati ad alcune persone con disabilità che – seguite da psicologo ed educatore – impareranno le competenze relative alle due aree di lavoro, tenendo conto che sul lato cucina veniamo da un’esperienza pluriennale con un progetto che si chiama GustAbili, che già ha dato prova di poter fornire catering di altissimo livello. Sulla Laguna del lusenzo, effettueremo le colazioni per gli ospiti ma, avendo anche una corte ampia e bellissima, la nostra intenzione di renderla disponibile per organizzare eventi e cene. Per quanto riguarda i laboratori di inclusione sociale, si aggiungeranno quelli mirati ad apprendere i diversi mestieri del turismo, dalla pulizia delle camere alla gestione di prenotazioni e accoglienza, check-in e check out…».
Bellezza e relax nella natura, insomma, con l’obiettivo ambizioso di occupare infine una decina di persone tra le diverse aree di lavoro (colazione, ricevimento e prenotazioni, area manutenzioni, pulizie, gestione manutenzione biciclette e ciclofficina), a cui sarebbero destinate due persone per ogni comparto, di cui una con disabilità; e il sogno di poter aprire i propri servizi – in primis quelli della ciclofficina – anche ai moltissimi ciclisti di Chioggia e dintorni. Se non, addirittura, consentire a qualcuno dei soggetti fragili seguiti di lasciare Corte Lusenzo, per mettere a frutto le competenze maturate in altre imprese del settore ricettivo.
Photo Credit: Corte Lusenzo
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