di
Anna Fasano, presidente di Banca Etica.
Editoriale pubblicato su Vita.it il 28 novembre 2023.
________________________________________
Ogni volta che la temperatura globale aumenta di 0,5 gradi centigradi, aumentano anche l’intensità e la frequenza di forti piogge e inondazioni in alcune aree, di gravi siccità in altre, di caldo estremo in alcune regioni e di forti nevicate in altre ancora. Se fino ad ora potevamo avere ondate di calore alcune volte all’anno, cosa accadrebbe con un aumento della temperatura globale di 1,5 gradi centigradi, a cui siamo vicini?…negli ultimi cinquant’anni la temperatura è aumentata a una velocità inedita, senza precedenti negli ultimi duemila anni. In questo periodo la tendenza è stata di un riscaldamento di 0,15 gradi centigradi per decennio, il doppio rispetto agli ultimi 150 anni…».
A parlare così, o meglio, a scrivere così, non è uno scienziato esperto dell’IPCC, bensì Papa Bergoglio, che nell’esortazione apostolica Laudate Deum, pubblicata il 4 ottobre scorso, è tornato sui temi ambientali e climatici per mettere qualche punto definitivo a quanto aveva affrontato più compiutamente nell’enciclica Laudato si’.
È un testo breve la Laudate Deum, e tuttavia capace di abbracciare un orizzonte amplissimo di temi e di stimoli in sequenza, grazie a un approccio integrato al Creato («…quanto accade in qualsiasi parte del mondo ha ripercussioni sull’intero pianeta… “tutto è collegato” e “nessuno si salva da solo”»), attraverso il richiamo – inatteso, in certa misura rivoluzionario – al concetto di mondo come “zona di contatto” (sistema olistico dove l’uomo non è l’unico protagonista), mutuato da una filosofa post-umanista come Donna Haraway, esponente di un pensiero pure piuttosto lontano dall’antropologia cristiana.
Ma è proprio a partire da ciò che Papa Bergoglio ingaggia tra le righe un dialogo con gli operatori che tirano i fili della finanza globale, ponendo in una relazione inestricabile le manifestazioni umane – sociali ed economiche – con quelle degli ecosistemi naturali.
Rifacendosi alla scienza, Papa Francesco esorta l’umano. Sottolinea che non basta (più) una generica sensibilità verso il climate change, serve il coraggio di agire, appellandosi alla responsabilità per il futuro collettivo affidata a ciascuna e ciascuno di noi. Una responsabilità che è sia un peso da portare che l’opportunità concreta di cambiare lo scenario (una vera boccata di ossigeno!), scardinando – perché no – il protrarsi irresponsabile dello sfruttamento diseguale della “casa comune”, la Terra, a danno delle popolazioni e degli individui più vulnerabili. Scardinando quindi il modello economico predatorio ribellandosi alle logiche del massimo profitto; modificando i dati di partenza dell’algoritmo, della tecnocrazia che nutre una speculazione finanziaria digiuna di etica e valori sociali e ambientali…
CONTINUA: il testo completo dell’articolo si trova a questo link.
Potrebbe interessarti anche
La protezione su misura non solo quando scii
17.12.2024
Un mondo migliore è possibile
13.12.2024
Per il periodo delle festività natalizie orari e informazioni utili
13.12.2024
Investire oggi per costruire il mondo che vuoi domani
09.12.2024
Effetto Terra: giocando impariamo a non inquinare
05.12.2024
Per un Natale diverso, dona solidarietà
03.12.2024