a cura di Anna Fasano, presidente di Banca Etica
Si celebra oggi la 100a edizione della Giornata mondiale del Risparmio. Un’occasione per rileggere insieme la nostra Costituzione che all’articolo 47 recita “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese”.
Come ha ricordato il presidente dell’Acri Azzone, la tutela del risparmio è anche uno degli strumenti che rende possibile la concreta attuazione dell’articolo 3 dove si dice che “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.
Si, perché – come ripete instancabile il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il risparmio è allo stesso tempo un bene individuale, che garantisce il benessere delle persone e la loro capacità di affrontare imprevisti e progettare il futuro, ma anche un bene collettivo perché – tramite le banche – il risparmio si trasforma in credito e in investimenti in aziende che creano occupazione e danno forma allo sviluppo del Paese.
Il risparmio non è neutro: la sua capacità di portare un apporto positivo alla collettività dipende da quale intermediario e quale strumento scegliamo per gestirlo.
Investire in criptovalute? Oltre che rischioso non porta alcun benessere alla collettività.
Investire in fondi di investimento? Dipende da che azioni ci sono in questi fondi: possono essere più o meno rischiose e possono sostenere imprese inquinanti che aggravano la crisi climatica oppure imprese che puntano sulle rinnovabili. Possono sostenere imprese che fabbricano armi sempre più letali o imprese che fanno ricerca e sviluppo in settori che rispondono ai bisogni umani come l’agricoltura biologica, la cultura, la salute, il recupero dei rifiuti.
Investire in obbligazioni bancarie? Dipende da come la banca darà credito: Favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro? Promuovendo organizzazioni ad alto impatto ambientale e sociale? O a multinazionali che evadono il fisco e comprimono i diritti dei lavoratori?
Investire in polizze e fondi pensione? Anche loro investono il denaro degli assicurati per farlo crescere… e anche in questo caso dipende da quali sono i titoli scelti.
Cercare incessantemente modi per coniugare la finalità individuale e collettiva del risparmio è l’essenza della finanza etica con la sue scelta di campo di non finanziarie armi, fonti fossili, allevamenti intensivi e di sostenere invece le imprese più virtuose sul piano sociale e ambientale.
L’ambizione di essere una finanza che “cura” e previene gli effetti più negativi del turbo-capitalismo e del neoliberismo può sembrare un’utopia.
Eppure i dati ci dicono che non è così.
La settima edizione della ricerca sulla Finanza Etica in Europa, curata da Fondazione Finanza Etica e Federazione Europea delle Banche Etiche e alternative (febea), che sarà presentata a Madrid il prossimo 27 novembre, offre una panoramica incoraggiante: le banche etiche si confermano maggiormente focalizzate sull’erogazione di credito all’economia reale, che rappresenta infatti quasi il 70% dei loro attivi, mentre quelle tradizionali, molte tra le too big to fail, si fermano al 51,6%, preferendo attività con meno rischi o più speculative. Le banche etiche inoltre possiedono in media una maggiore adeguatezza del capitale, con un Tier 1 ratio del 23,32% rispetto al 17,23% delle grandi banche, dimostrando una solida capacità di assorbire eventuali perdite nelle fasi di crisi generalizzata.
L’economia reale che finanzia Banca Etica è composta per il 38% da cooperative e cooperative sociali; il 20% da associazioni non profit; il 40% di società di capitali o società individuali di cui abbiamo prima verificato l’impegno a produrre impatti sociali e ambientali positivi.
Questo è il nostro modo di celebrare il risparmio!
foto di Giuli e Giordi
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