Facciamo due chiacchiere con Giovanni Visone, Direttore della Comunicazione e Raccolta Fondi di Intersos.
Partiamo dal vostro ultimo Bilancio Sociale da poco pubblicato, come è andato il 2023?
Nel corso del 2023, INTERSOS si è trovata di fronte a sfide umanitarie senza precedenti, in un contesto globale dove la mancanza di soluzioni politiche per i numerosi conflitti in corso ha complicato ulteriormente la situazione. Lo scorso anno ha visto emergere nuovi scontri di vasta portata, contribuendo a un aumento complessivo del 12% rispetto al 2022 e del 40% rispetto al 2020. Attualmente, una persona su sei vive in aree segnate da violenze armate in corso, sottolineando la diffusa e persistente natura dei conflitti armati che continuano a impattare pesantemente le comunità vulnerabili in tutto il mondo.
Vogliamo ricordare alcune zone di conflitto…?
La regione del Sahel è diventata un pericoloso epicentro di crisi interconnesse, aggravate dalla crescente insicurezza, dalla siccità e dalla stagnazione economica. I conflitti in Ucraina, Siria e in vari paesi dell’Africa sub-sahariana hanno generato miseria e sofferenza per centinaia di migliaia di persone, aumentando drasticamente la necessità di assistenza umanitaria. La situazione a Gaza ha raggiunto livelli di gravità senza precedenti: l’attacco del 7 ottobre 2023 e le successive rappresaglie hanno causato migliaia di morti e feriti, lasciando circa 1,7 milioni di persone sfollate in condizioni precarie. Allo stesso modo, il Sudan è stato travolto da una guerra feroce che ha causato oltre 15.000 morti e milioni di sfollati, evidenziando un bisogno urgente di assistenza umanitaria per quasi metà della popolazione.
Anche la fame è diventata un’arma di guerra…
L’insicurezza alimentare ha raggiunto livelli allarmanti, colpendo quasi 282 milioni di persone. INTERSOS ha rilevato che la malnutrizione acuta è stata particolarmente preoccupante in Afghanistan e Yemen, dove i casi di Malnutrizione Acuta Moderata (MAM) e Grave (SAM) sono aumentati significativamente. In Yemen, il tasso di Malnutrizione Acuta Globale (GAM) ha raggiunto il 41,61%, ben al di sopra della soglia critica dell’OMS.
Per non parlare dei cambiamenti climatici…
Il 2023 ha anche evidenziato quanto le emergenze climatiche siano ormai una realtà concreta, colpendo paesi di tutto il mondo con eventi meteorologici estremi, inondazioni e incendi. Questi disastri naturali hanno messo a nudo le vulnerabilità esistenti, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito, aggravando ulteriormente le condizioni di vita delle comunità già fragili.
Ci parli degli ultimi progetti?
Nel corso del 2023 INTERSOS ha continuato ad operare in 23 paesi del mondo con un budget totale di oltre 111 milioni di euro, navigando tra le complesse norme di conformità e le sfide dell’accesso umanitario e portando assistenza umanitaria a 4,9 milioni di persone. Oltre alle attività di protezione, salute e nutrizione, l’organizzazione ha risposto prontamente a nuove emergenze, tra cui il terremoto in Siria, le inondazioni in Ucraina e le alluvioni in Libia. In Ciad, Repubblica Centrafricana e Sud Sudan, ha assistito le persone fuggite dal Sudan e ha avviato i preparativi per gli interventi futuri, pianificati per il 2024. Nel frattempo, la nuova missione in Mali è diventata pienamente operativa alla fine dell’anno, mentre in Etiopia è continuato il processo di registrazione per avviare ulteriori interventi.
Un messaggio per guardare al futuro…?
È necessario un impegno collettivo per promuovere la pace e risolvere i conflitti, ma anche la forza della solidarietà umana in tempi di crisi. Guardando al futuro, INTERSOS continua a chiamare all’azione la comunità internazionale affinché il principio di umanità sia posto al centro di ogni politica internazionale, non solo come un ideale astratto, ma come un impegno concreto per difendere la vita e la dignità delle persone civili.
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