Avete mai provato a disegnare Banca Etica?
Non la sede, non una filiale, ma la Banca. L’idea, l’operatività che diventa missione, le scelte che compongono la visione.
Non è un compito facile.
Perchè Banca Etica è un sacco di cose, spesso tutte incastrate e mescolate, come un melting pot ben riuscito.
È un gesto d’emergenza, ma anche una scelta pacata. È un ambiente pulito, ma anche una metropoli smart. È un artigiano che piega il legno di una barca, ma è anche il nocchiero che decide dove portarla.
Banca Etica è accogliente, ma è anche scomoda perchè di banche comode per la nostra coscienza è già piena l’Europa.
È provocatoria, a volte, e accetta la sfida di esserlo senza essere volgare perchè viviamo tempi in cui si cammina sul filo del rasoio e l’ortodosso è spesso conservazione.
Disegnare Banca Etica su un muro di undici metri per tre nel bel mezzo della filiale di Milano in un paio di giorni è un’impresa davvero ardua. Ha raccolto la sfida, Francesco Poroli, illustratore e art director classe ‘75 che ideato l’illustrazione e poi ha coordinato i lavori per la realizzazione del murales a cui hanno collaborato anche due ragazzi, richiedenti asilo, ospiti di origine armena della Casa della Carità di don Virginio Colmegna di Milano, in Italia dal 2015.
Francesco dice di averlo fatto perchè questo tipo di progetti sono quelli da cui puoi imparare qualcosa e che imparare qualcosa di nuovo è tutto nella vita.
Guarda la video intervista e scopri di più sul progetto di Francesco per Banca Etica
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