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Le Stelle (e non solo) spiegate ai bambini

Le Stelle (e non solo) spiegate ai bambini

In collaborazione con Corrado Fontana di Valori.it 

Tutto è cominciato dall’iniziativa di due freschi laureati in fisica, che nel 2009 costituiscono a Limena, in provincia di Padova, il primo nucleo di una cooperativa chiamata Pleiadi, come l’omonimo ammasso di stelle nella costellazione del Toro. L’idea è quella di dedicarsi alla divulgazione scientifica facendone un’impresa. Adottando un approccio professionale, economico e organizzativo non così frequente in un ambito battuto soprattutto dall’associazionismo.

Due dottori in fisica che da subito nell’attività hanno inglobato altre discipline scientifiche. Introducendo biologi, chimici, matematici, umanisti… con una proposta laboratoriale indirizzata innanzitutto al mondo dell’istruzione scolastica. «Siamo fondamentalmente nomadi – ci racconta Alessio Scaboro, uno dei fondatori –. Ogni mattina allestiamo un laboratorio sperimentale e totalmente interattivo negli spazi delle scuole che ci chiamano. E bambini e ragazzi, dall’infanzia alle superiori, lavorano con le proprie mani, e attraverso l’esperienza diretta apprendono concetti scientifici che sui libri possono sembrare ostici».

Un’avventura partita con grande entusiasmo e un’impellente necessità di investire in collaboratori e attrezzature, soprattutto pensando alla didattica rivolta all’astronomia. Tanto da avviare subito un rapporto con Banca Etica – di cui Pleiadi è socia e di cui continua ad utilizzare i servizi –. «Abbiamo avuto il primo incontro – prosegue Scaboro – per avere un finanziamento da 50mila euro per l’acquisto di una macchina planetario mobile. Una cupola gonfiabile con un proiettore digitale che potesse essere portata nelle classi e nelle palestre, per mostrare la volta celeste, ingrandendo i pianeti e le costellazioni, per spiegare l’astronomia concretamente. Continuiamo ad avere una fideiussione bancaria per l’affitto del nostro capannone e siamo contenti di questi 10 anni di rapporto con la banca. La filiale padovana ha sempre risposto ad ogni dubbio o necessità».

E in un decennio la cooperativa “di coppia” si è via via allargata fino ad avere otto dipendenti e venti persone che collaborano più o meno saltuariamente, tutte under 35. Pleiadi svolge attività in Slovenia e Polonia, e al crescere delle sue dimensioni – nel 2018 ha fatturato circa 600mila euro – è corrisposto un progressivo ampliamento dell’offerta. Aggiungendo alle lezioni sperimentali nelle aule l’organizzazione di veri e propri eventi – sempre a carattere scientifico –. Sono nate mostre interattive che portano grandi macchine ed esperimenti dai centri commerciali alle biblioteche alle piazze all’aperto, o in manifestazioni come i festival della scienza, per tutto il Paese. «In collaborazione con l’università di Verona – conclude Scaboro – abbiamo inaugurato un format che si chiama Kidsuniversity (poi replicato a Padova e Venezia), grazie al quale l’ateneo si apre a studenti dagli 8 ai 13 anni per una settimana. Bambini e ragazzi possono quindi accedere agli spazi e laboratori delle università, assistere a lezioni di giurisprudenza, storia dell’arte, chimica, fisica, veterinaria o medicina… Mentre gli operatori di Pleiadi,  specializzati nella divulgazione, fanno consulenza ai docenti perché il loro linguaggio tecnico-scientifico possa essere semplificato e reso comprensibile al pubblico dei più piccoli».

Sono del resto molti, circa 25mila, gli studenti che ogni anno accedono alle oltre 60 diverse attività in catalogo. Ma la più ambiziosa avventura della cooperativa è stata inaugurata il 22 gennaio 2019. Quando Pleiadi ha aperto un Children’s Museum Verona. Un museo della scienza pensato per i bambini. Il quarto in Italia, dopo Roma, Milano e Genova. Uno spazio dove i visitatori – e i loro accompagnatori – possono vivere esperienze sensoriali e digitali, o legate ad acqua, aria e luce.