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Apézie: pappa reale e finanza etica

L’incontro fra passione per il mondo degli insetti e della natura, esperienza nel campo della ricerca entomologica e voglia di creare lavoro in un territorio che di lavoro ne offre troppo poco, fa nascere Apèzie, un’azienda apistica.

L’imprenditrice è Serafina Di Gioia, per tutti Serenella, che racconta: «Ho incontrato molti ostacoli: per ben due volte il campo su cui avevo le arnie è stato oggetto di incendi dolosi, ma il desiderio di realizzare il mio progetto ha avuto sempre la meglio. Nel 2011, grazie anche al sostegno di Banca Etica che mi ha concesso la fidejussione necessaria, sono riuscita ad accedere a “welfare to work” una linea di finanziamento della Regione Puglia per l’avvio di attività d’impresa».

Ora Serenella ha un piccolo allevamento a Gioia del Colle (Bari) e si dedica principalmente alla produzione di pappa reale e, in parte di miele.

«Ogni anno ho in programma di aumentare e diversificare la produzione – racconta Serenella – ma ogni anno ho qualcosa da migliorare e l’aumento di produzione passa in secondo piano. Probabilmente la mia rimarrà sempre una piccola azienda, ma preferisco puntare più sulla qualità del prodotto che sulla quantità. Naturalmente, la mia pappa reale ha la certificazione biologica».

Serenella conosce le difficoltà del suo mestiere, ma non si lascia spaventare: solo il 3-4% della pappa reale che si consuma in Italia è di produzione nazionale, il resto viene importato da paesi dove la mano d’opera costa pochissimo e di conseguenza anche la pappa reale. Nella pappa reale d’importazione, però, non si hanno garanzie sulla qualità del processo produttivo. Alcuni paesi che vantano grandi produzioni di pappa reale, infatti, hanno una legislazione in campo agricolo meno restrittiva che in Italia, cosa che permette l’utilizzo di prodotti non adoperati nel nostro paese perché considerati nocivi. Peccato che sull’etichetta non sia obbligatorio scrivere il paese di produzione.

Per conoscere Apézie visita www.apezie.com