Ecco come si descrivono i fondatori di Olinda, cooperativa sociale: “ci piace l’idea che una persona in difficoltà possa diventare protagonista della propria vita, quando supera i confini, cambia il quotidiano, naviga in acque non ancora esplorate, ricostruisce identità. Per questo c’è bisogno di un progetto collettivo – un’impresa sociale. Costruiamo opportunità per lavorare, abitare e stare con gli altri. Facciamo torte, salute, cultura, cocktail, errori, relazioni, feste, formazione, riunioni (tante), bilanci, calcio, contratti di lavoro a tempo indeterminato, laboratori di teatro, ristrutturazioni e non nascondiamo di avere paura che il cielo ci possa cadere sulla testa. Pratichiamo il riuso di spazi abbandonati, combinando la loro dimensione fisica e la loro dimensione sociale a cui corrisponde un approccio fertile per l’interdisciplinarietà, per non dire l’indisciplina. Sappiamo che la geografia dei disagi si è molto estesa e atomizzata. Per questo siamo affascinati da un’idea ambiziosa: fondare una città là dove non c’è, trasformare il Paolo Pini in un luogo di cultura e di vita partecipata”.
Con un manifesto così, Banca Etica non può che essere orgogliosa di finanziare questa realtà!
Per saperne di più: www.olinda.org